L’AQUILA – Altro che tenersi alla larga. Altro che puzza di bruciato. Il Comune dell’Aquila voleva entrare eccome nella Fondazione Abruzzo Solidarietà e Sviluppo, ci voleva entrare alle sue condizioni, ma ci voleva entrare. E a dimostrarlo è un carteggio in nostro possesso tra l’assessore comunale Stefania Pezzopane, il Senatore Giovanardi e la Curia dell’Aquila che della Fondazione si era fatta garante, prima di capire dove Traversi e Cavaliere volevano andare a parare.
C’è una lettera inviata sia all’arcivescovo Molinari e al suo vice D’Ercole, sia al sottosegretario Giovanardi, in cui l’assessore Stefania Pezzopane afferma, tra l’altro, che “il Comune dell’Aquila reputa strategico e fondamentale attivare e avviare progetti, azioni ed interventi che permettano da subito, di corrispondere alle esigenze e domande espresse dalla comunità locale” Perciò”, si aggiunge, “facendo seguito ai colloqui, ed incontri e dagli accordi intercorsi, mi pregio comunicarle (è sempre l’assessore Stefania Pezzopane che scrive ndr) la volontà e l’interesse dell’amministrazione comunale dell’Aquila di partecipare in forma fattiva e propositiva alla vita e all’attività della Fondazione da voi proposta…”
“In questo quadro – si conclude- si richiede un incontro, in tempi brevi, tra lo scrivente assessorato e la vostra Segreteria Generale per definire i tempi e i contenuti dell’attività convenzionale da istaurare in merito”. Dunque il Comune dell’Aquila voleva entrare nella Fondazione, tanto che era già stato istituito un ‘tavolo tecnico’, altro che tenersene alla larga, come Stefania Pezzopane e il sindaco Massimo Cialente, dissero, forse con troppo fretta, all’indomani degli arresti di Cavaliere e Traversi.
Ed è tanto vero che possiamo dimostrarlo con un’altra lettera inviata dall’arcivescovo Molinari e dal vescovo D’Ercole all’assessore Stefania Pezzopane che fa supporre che i contatti tra Comune, Curia e Fondazione, non soltanto erano già stati avviati, ma si trovavano a buon punto.
“Gentile assessore, dice l’arcivescovo, ringraziandola per l’attenzione prestata e della collaborazione offerta attendiamo in tempi brevi la vostra adesione alla Fondazione. Nelle more dei tempi burocratici, si incarica il nostro Segretario Generale,prof Fabrizio Traversi di istaurare il tavolo tecnico congiunto proposto da Voi.
Il nostro comitato tecnico proposto diretto e coordinato dal nostro Segretario Generale,prof Fabrizio Traversi è composto da Gianfranco Cavaliere, Anna Maria Cappa Monti, Augusto Ippoliti, Roberto Museo e Gianni Pappalepore”. Come dire che le prese di distanze del Comune lasciano il tempo che trovano. Ci chiediamo, perché tante bugie? Non era meglio chiarire tutto e subito? O c’era il timore di rimanere in qualche modo coinvolti?(red)
LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE PEZZOPANE
“La lettera pubblicata da Aquila Tv non è certo una novità, né tanto meno svela segreti inconfessabili.
È di pubblico dominio, e lo abbiamo anche ribadito in un recente comunicato, che ci furono dei primi contatti tra il Comune dell’Aquila e i vertici della Fondazione.
Incontri e contatti sollecitati da Monsignor D’Ercole, nei quali si discusse dell’opportunità del Comune ad entrare a far parte della Fondazione.
Da quei primi colloqui, sembrava potesse trattarsi di un progetto interessante.
Che il Comune all’inizio ebbe un atteggiamento di ascolto e non di pregiudiziale chiusura nei confronti del progetto è notizia, peraltro, nota anche alla stampa. Mi stupisco che Aquila TV non abbia seguito i nostri interventi di allora.
Come è noto a tutti che, dopo aver approfondito la natura della Fondazione e aver visto carte e progetti, decidemmo di bloccare ogni contatto perché capimmo l’inutilità e la rischiosità della Fondazione.
Stabilimmo di tenercene alla larga, a differenza di altri enti che diedero subito il loro assenso e ora fanno marcia indietro. Subito dopo il nostro diniego, i rappresentanti della Fondazione tentarono di aggirare la decisione della giunta, tentando di fare breccia sulla conferenza dei capigruppo. Ma neanche lì trovarono terreno fertile.
La lettera pubblicata da Aquila TV non è certo inedita. È in possesso della Procura della Repubblica da più di anno. Siamo stati io e il sindaco a fornirgliela, insieme ad altre carte e alle nostre testimonianze dirette.
Quel carteggio, che poi fitto non è, si limita infatti a due lettere, fa riferimento appunto a quei primi contatti, che non si tradussero mai in atti concreti. Non è mai stato istituito alcun tavolo tecnico, ma bloccammo tutto.
Ringrazio, comunque Aquila Tv per la pubblicazione della lettera, perché dimostra la serietà della nostra amministrazione, che inizialmente ascoltò, dicendosi disponibile, ma poi bloccò immediatamente ogni cosa.
Rimango comunque a disposizione della redazione di Aquila Tv, nel caso fossero interessati a notizie vere sulla vicenda”.