Ci scrive un amico. “Ho scoperto una cosa strana, ci dice. Sul sito di Fintecna si parla della case “equivalenti”. Se invece di riparare una casa distrutta uno volesse i soldi, lo può fare ma poi deve ricostruire nello stesso comune.
Ma se la casa è classificata ‘E’, il proprietario può prendere i soldi e ricomprare anche fuori comune. unico limite, il valore dell’immobile prima del sisma, stabilito da un perito, metri quadri e cubatura che non devono essere superiori.
E, ovviamente, c’è chi sta prendendo i soldi della ricostruzione dell’Aquila per comperarsi la casa a Roma e a Pescara. Ci sarebbero già mille domande”. Quando si dice che il terremoto non è stato uguale per tutti, questa lettera ne è la dimostrazione. E’ assurdo il fatto che lo Stato che dovrebbe premiarti se resti legato a questa città, ti aiuta invece ad andar via, a Pescara o a Roma, appunto. E’ assurdo e inconcepibile. Mi rendo conto che ricostruire L’Aquila è sempre più difficile. (Antares)