L’AQUILA – Il momento della rimozione delle opere provvisionali nel cratere, in gergo edile spuntellamenti, si spera arrivi presto. Per quella data, le imprese aderenti all’ANCE L’Aquila vogliono farsi trovare preparate ed edotte sulle tecniche e le modalità per spuntellare salvaguardando la sicurezza di chi opera nei cantieri, degli immobili e dei beni architettonici ed artistici.
Il Comitato Giovani dell’ANCE L’Aquila, Presieduto da Adolfo Cicchetti, si è posto per primo il problema proponendo la costituzione di un tavolo tecnico operativo con tutti gli enti e le istituzioni che a diverso titolo sono coinvolti e competenti nella materia.
Il primo incontro si è svolto ieri presso la sede di ANCE L’Aquila su invito del Presidente provinciale Gianni Frattale ed ha visto la partecipazione del Provveditore Aggiunto alle Opere Pubbliche Giancarlo Santariga, dell’Assessore alla Ricostruzione del Comune dell’Aquila Pietro Di Stefano, del Vice Commissario per i Beni Culturali Luciano Marchetti, del Sovrintendente dei BAP Luca Magi e del Direttore BCP Fabrizio Magani, del Professor Cerradini della Facoltà di Ingegneria, Marco D’Onofrio della Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco, di Vittorio Fabrizi dirigente settori sisma e ricostruzione privata Giuseppe Galassi funzionario settore sisma del comune di L’Aquila, di Giampiero Sansone Presidente del collegio dei Geometri, di Maurizio Papale Presidente del Collegio dei Periti Industriali e di Michele Tritto direttore nazionale Ance per la sicurezza.
L’obiettivo è quello di arrivare a definire un vademecum che racchiuda le buone prassi da adottare, valido per tutti gli operatori dei cantieri, dalle maestranze fino ai tecnici coordinatori della sicurezza. E’ in capo a questi ultimi la redazione dei piani di sicurezza, che nel caso degli spuntellamenti nel cratere, sono del tutto particolari. Che entrano a far parte di un progetto complesso che racchiude anche cantierizzazione, viabilità e sottoservizi.
E’ col sisma del 2009 che sono state sperimentate per la prima volta tecniche e materiali specifici per le esigenze di un vasto centro storico con una densità altissima di edifici storici e monumentali. Basti pensare alla copertura della cupola del Valadier, sulla chiesa delle Anime Sante, oppure alla copertura della basilica di Collemaggio, dove imbragature, zavorre, tubi e tiranti svolgono non solo una funzione statica, ma spesso anche di vera e propria sostituzione strutturale.
E’ necessario porsi scientificamente il problema di come manutenere le opere provvisionali a due anni dalla loro messa in posa, di come procedere allo smontaggio ed eventualmente alla loro utilizzazione in fase di cantiere.
Sono queste, dunque, le problematiche che affronterà il tavolo degli esperti che, dopo l’incontro esplorativo di oggi, si riunirà già dal prossimo 27 ottobre a cadenza quindicinale con la partecipazione del Ministero del Lavoro.
Si vuole arrivare ad una pubblicazione tecnico-scientifica per i primi mesi del nuovo anno, in tempo per i cantieri che, si spera partano almeno entro la primavera prossima.