L’AQUILA-Vorrebbe salvare capra e cavoli la nuova ordinanza delle case ‘E’ della periferia, che dovrebbe vedere la luce tra breve dopo il vertice di lunedì a Roma tra Letta, Chiodi e Cialente. Sparisce la fideiussione per i cittadini, viene introdotta invece, sia pure al cinquanta per cento, per quei tecnici che vogliono velocizzare le pratiche, perché in questo modo salterebbero i controlli a monte dei progetti, e la fideiussione rappresenterebbe la garanzia che le cose vengono fatte con correttezza e senza furbate. Per il resto, almeno secondo le prime anticipazioni, resterà tutto come prima, a cominciare dai controlli a monte che verrebbero accelerati, appunto, solo in caso di fideiussione.
Funzionerà un’ordinanza così concepita? Cialente se ne è tornato da Roma soddisfatto, avendo ottenuto, come sembra, l’assunzione di 40 tecnici per valutare i progetti in sede. Chiodi, commissario alla ricostruzione, ha manifestato analoga soddisfazione perché il governo è d’accordo nell’istituire un ufficio Cineas in città. Già, Cineas che delle ‘Tre Sorelle’ era e resta la più evanescente. E’ noto che oggi all’Aquila questo istituto che verifica la correttezza finanziaria dei singoli progetti della ricostruzione, non ha un punto di riferimento preciso. Le pratiche, infatti, viaggiano per l’Italia, sono dirottate in quelle città dove hanno sede gli uffici di Cineas o i suoi punti di riferimento. Stabilire un ufficio qui all’Aquila rappresenterà indubbiamente un vantaggio per i progettisti. Funzionerà tutto questo? I dubbi sono legittimi. L’ordinanza, almeno all’apparenza, fa dei passi avanti. Ma rimangono delle perplessità. Quanti saranno, ad esempio, i tecnici che ricorreranno all’istituto della fideiussioni per velocizzare le pratiche delle singole unità immobiliari? Vedremo.