L’AQUILA – Su di loro pende un’accusa infamante: sfruttamento della prostituzione minorile, resa ancora più grave per il fatto di avere impiegato per il turpe mercimonio le proprie figlie. Così nella giornata di ieri, al termine di una accurata attività di indagine, i Carabinieri della Compagnia di L’Aquila, hanno tratto in arresto C.H. 34enne e N.S. 42enne, entrambi cittadini romeni residenti a Pizzoli, accusati di reati in materia di prostituzione minorile.
Secondo quanto accertato dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, coordinati dalla Dott.ssa Ciccarelli gli arrestati, genitori di due minorenni di 13 e 14 anni, residenti a Pizzoli, avevano indotto alla prostituzione le due figlie riscuotendo dalle ragazze i proventi dell’attività di prostituzione svolta. Sentitisi bracati dalle indagini in corso i genitori tentavano di eludere le investigazioni, provando, fortunatamente senza successo, di gravi elementi probatori.
Le risultanze acquisite dai militari dell’Arma, dal mese di agosto al mese di ottobre del corrente anno, sono state concrete e puntuali, fornendo elementi tali da consentire al Tribunale – Ufficio GIP di L’Aquila di emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a coronamento dell’attività svolta.
Gli arresti seguono quello già effettuato dai carabinieri nei confronti di un cittadino, sempre di nazionalità romena, C.C.G. 33enne, residente a Barete, eseguito qualche giorno fa per aver commesso atti sessuali nei confronti delle due minori.