E sì, alle scosse bisogna farci il callo, anche perché, è bene ficcarselo in testa, il terremoto non può essere previsto, né qui da noi, né sulla “cintura di fuoco”, oppure lungo le migliaia di chilometri della faglia di Sant’Andrea. Il problema è tutto qui e gli aquilani lo sanno bene. Puoi stare in allerta quando ti pare, ma poi ti rendi conto che non puoi fare nulla.
Puoi scappare via, è vero, puoi cambiare città, andare da un’altra parte, ma se resti all’Aquila come hanno fatto tutti (o quasi) i suoi abitanti, di fronte a una scossa come quella di domenica scorsa ti riesce soltanto incrociare le dita e tirare a campare. E’ senso comune, filosofia spicciola, accettazione di un destino poco benevolo.
Mettetela come vi pare ma è così. E allora può stare tranquillo l’assessore Riga, il suo piano per la sicurezza appare come qualcosa di molto teorico. Potrebbe davvero risultare utile, ci chiediamo? E fino a che punto?(Antares)