L’AQUILA – “Un risultato positivo e tuttavia parziale. Non una concessione del governo uscente quindi, ma il riconoscimento di un diritto che la citta’ si e’ conquistato con la mobilitazione di tutte le forze produttive e sociali. Un diritto dunque, quello ottenuto per le tasse, ed e’ per questo che la Cgil non si e’ unita a un coro di ringraziamenti che talvolta e’ stato davvero eccessivo e che ha fatto apparire il risultato come una gentile concessione di qualche potente”. Ad affermarlo e’ il segretario generale del sindacato aquilano, Umberto Trasatti. “Questo e’ successo ieri. Ma domani – si chiede il sindacalista – che cosa accadra’? Come affrontera’ l’eventuale governo Monti il tema della ricostruzione e del rilancio economico delle zone colpite? Al nuovo primo ministro dovremo ricordare che: la Confcommercio ci informa che circa 300 attivita’ commerciali non hanno ripreso il lavoro; le organizzazioni degli artigiani denunciano che 600 imprese sono ai limiti del collasso; la Confindustria lamenta lo stallo dell’economia e il crollo degli investimenti nel settore produttivo; la Banca d’Italia ci dice che nel primo semestre di quest’anno la cassa integrazione e’ scesa in Abruzzo del 12%, ma che in provincia dell’Aquila si e’ registrato un ulteriore aumento del 16%; la cassa integrazione, da prima del terremoto alla fine del 2011, in questa provincia e’ aumentata da 850mila ore a circa 8 milioni di ore; tutti i cittadini del cratere subiranno nel 2012 un forte incremento della pressione fiscale, sia per la restituzione delle tasse, sia per l’aumento consistente dei tributi regionali gia’ deliberato. In questo contesto – sottolinea Trasatti – restano aperte due grandi questioni: la ricostruzione pesante e il lavoro. Circa la prima, la Cgil continua a ritenere urgente il superamento della gestione commissariale e l’affidamento della ricostruzione alle comunita’ locali, il solo modo per porre fine al conflitto permanente tra le istituzioni locali, quelle commissariali e il governo. Sulle questioni del lavoro e dello sviluppo, tutte le forze sociali e imprenditoriali che in questi anni hanno costruito un percorso e una piattaforma comune (insieme alle istituzioni locali) dovranno chiedere un incontro urgente al nuovo governo con l’obiettivo di ridefinire gli interventi necessari a dare attuazione al cosiddetto ‘Patto per lo sviluppo’ e a dare concretezza alle azioni specifiche per le aree di crisi e per il territorio del cratere del terremoto. Per parte nostra ci auguriamo che dal nuovo governo giungano agli aquilani meno annunci e meno promesse ma piu’ iniziative concrete. E tuttavia perche’ questo sia vero – conclude il segretario della Cgil – bisogna che il futuro governo capisca quanto e’ accaduto nel 2009 e consideri i problemi del cratere una priorita’ del paese”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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