L’AQUILA – “In riferimento alla grave notizia di un presunto attacco avvenuto in Abruzzo da parte di un orso marsicano ai danni di un pastore, il Wwf rileva le incongruenze del racconto rispetto ai fatti conosciuti dalle autorita’ competenti e dichiara un rischio di procurato allarme che non aiuta la convivenza tra l’uomo e questi animali”.
Lo dichiara Massimiliano Rocco del Wwf Italia, facendo riferimento alla presunta aggressione avvenuta in Abruzzo a opera di un orso marsicano verso un pastore. “Quanto dichiarato dal signor Nunzio Marcelli (titolare dell’allevamento, ndr) e’ di una gravita’ assoluta – continua l’esponente del Wwf e responsabile del progetto Life Arctos – poiche’ il suo racconto differisce dai fatti conosciuti dalle autorita’ competenti e puo’ costituire un procurato allarme, proprio nel momento in cui sta prendendo avvio la nuova fase del progetto Life Arctos per lo sviluppo di azioni di coesistenza tra i grandi predatori, come orsi e lupi, e le attivita’ agro-silvo-pastorali”.
Stando a quanto afferma Massimiliano Rocco “in nessun caso in questi anni si e’ registrato un simile comportamento aggressivo degli orsi nei riguardi dell’uomo, anche in contesti ambientali diversi o in prossimita’ di centri abitati. E’ vero invece che in molti casi gli orsi sono stati circondati o rincorsi dalla gente curiosa che voleva fotografarli e filmarli”. In ordine al procurato allarme l’auspicio del responsabile Wwf Massimiliano Rocco e’ “che le autorita’ competenti facciano tutte le debite verifiche per appurare cio’ che realmente e’ accaduto e se del caso procedano a norma di legge”.
NESSUNA AGGRESSIONE DI ORSI AI PASTORI
Pescasseroli. – “A memoria d’uomo non si conosce nessuna aggressione di un orso marsicano all’uomo, tantomeno ai pastori che da millenni convivono con il plantigrado sulle nostre montagne”.
Questo il commento di Dario Febbo, Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise alla notizia diffusa ieri, di una presunta aggressione ad un pastore, da parte di un orso marsicano, in uno stazzo sull’Altopiano delle Cinquemiglia.
“Come al solito, afferma il Direttore, un evento legato all’orso viene strumentalizzato al punto di ingigantire, un fatto questa volta accaduto in un contesto naturale, perché l’orso era a casa sua, sulle montagne, e renderlo tragico urlando a gran voce al grosso pericolo corso dal pastore. Pericolo che in realtà non c’è stato”.
Anche l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità del CFS di Castel di Sangro, ha smentito ogni presunta aggressione di orso a qualsivoglia pastore.
“Prendiamo atto della smentita dello stesso allevatore e del pastore riprende il Direttore, non riusciamo invece a comprendere le dichiarazioni di qualche allevatore. Il Parco è in contatto diretto con gli allevatori, i pastori e le loro associazioni: l’ultimo incontro c’è stato lo scorso 10 novembre a Pescasseroli, appena una settimana fa. Davvero incomprensibile conclude Febbo, certe dichiarazioni che suscitano unicamente allarme ingiustificato e sembrano essere dettate da finalità contrarie alla salvaguardia del Parco e dell’animale simbolo del Parco stesso”.