L’AQUILA – E’ durato circa quattro ore, l’interrogatorio del vescovo ausiliare dell’Aquila, monsignor Giovanni D’Ercole, indagato dalla Procura aquilana per i reati di false dichiarazioni e favoreggiamento.
L’inchiesta che coinvolge il presule e’ quella relativa alla tentata truffa messa in atto dalla Fondazione Abruzzo Solidarieta’ e Sviluppo i cui organizzatori, il professore romano Fabrizio Traversi e il medico aquilano Gianfranco Cavaliere, avrebbero cercato di appropiarsi di 12 milioni di euro provenienti dai cosiddetti ‘fondi Giovanardi’ destinati ad attivita’ sociali per il post terremoto.
L’interrogatorio di monsignor D’Ercole e’ avvenuto nel tardo pomeriggio dinanzi il pm titolare dell’inchiesta, Antonietta Picardi, ai carabinieri del Noe di Pescara. Presente anche l’avvocato Claudio Ferrazza, suo legale di fiducia. Per evitare la presenza dei giornalisti, gli inquirenti hanno deciso di interrogare il presule in un luogo piu’ discreto. L’avvocato Claudio Ferrazza al termine dell’interrogatorio si e’ limitato a sottolineare come il proprio cliente abbia chiarito la propria posizione in relazione alle contestazioni avanzate dall’accusa. Monsignor D’Ercole che inizialmente era tra i vertici della Fondazione, e’ accusato dal pm Antonietta Picardi, di aver rilasciato false dichiarazioni nel corso di un interrogatorio e di favoreggiamento per avere messo al corrente il professor Traversi, finito ai domiciliari qualche giorno dopo, che c’era un’inchiesta sulla Fondazione.
Oltre a Traversi e Cavaliere, e monsignor D’Ercole, sono indagati l’ex assessore provinciale e regionale Mimmo Srour, il sindaco di San Demetrio ne’ Vestini (L’Aquila), Silvano Cappelli, e il presidente di Eurispes Abruzzo, Nicola Ferrigni. D’Ercole era stato vice presidente della Fondazione Abruzzo Solidarieta’ e Sviluppo presieduta dall’arcivescovo metropolita dell’Aquila Giuseppe Molinari.
Entrambi hanno poi lasciato i loro rispettivi incarichi dimettendosi tra le fine di agosto e gli inizi del settembre scorso. Ai due principali indagati, Traversi e Cavaliere, il pm contesta il reato di tentata truffa aggravata ai danni dello Stato.