L’AQUILA – “Sono felice e onorato di poter tornare a lavorare per la mia citta’”. Questo il commento del consigliere comunale Antonello Passacantando, che da oggi e’ tornato a sedere sugli scranni dell’assemblea municipale dopo tre anni di assenza. “Ringrazio il mio predecessore Marco Tiberio, – ha dichiarato Passacantando – un giovane che si e’ messo a disposizione della politica e ha maturato la sua prima esperienza in consiglio comunale nella drammatica fase del sisma e nelle difficolta’ ad esso seguite.
Per quanto mi riguarda – ha proseguito il consigliere dell’Mpa – torno con gioia a ricoprire il ruolo di consigliere, perche’ amo moltissimo questa citta’ e mi impegnero’ al massimo per dare, con il mio lavoro, un contributo alla sua rinascita, alla tutela dei suoi diritti, alla promozione del suo sviluppo. Credo nella politica come servizio, e non come privilegio, e pertanto ritengo che fare politica significa mettere a disposizione della collettivita’ le proprie competenze e le proprie conoscenze.
Il mio campo – ha proseguito Passacantando – e’ sempre stato quello della scuola, dello sport, del sociale. Sono cresciuto, umanamente e professionalmente, in questi ambiti. Si tratta di settori strategici per la vita di una comunita’ e lo sono diventati, ancora di piu’, in una citta’ come la nostra che, dopo la devastazione seguita al sisma del 6 aprile 2009, ha perso i suoi punti di ritrovo, i luoghi d’incontro e di aggregazione, i suoi spazi di vita.
Sulla scuola, intesa come luogo di riferimento per i ragazzi anche al di fuori degli orari tradizionali, sui giovani, pilastri del nostro futuro, sullo sport, come palestra di vita, e sul sociale, come insieme delle politiche di tutela dei piu’ deboli e dei diversamente abili, si concentrera’ il mio lavoro e si costruiranno i progetti che conto di promuovere e realizzare, mettendo a frutto anni di esperienza e di studio maturati in questi campi.
Un’attenzione particolare – ha concluso Passacantando – sara’ senz’altro rivolta ai giovani, vero e proprio “patrimonio” della nostra citta’. Sono loro la scommessa del nostro futuro, e’ pensando a loro che dobbiamo lavorare, e’ ascoltando loro che si deve pensare e costruire un’idea di citta’”.