L’AQUILA – Anche in Abruzzo il settore delle costruzioni e’ in forte crisi. Per invertire la tendenza negativa l’Ance Abruzzo chiede di mettere l’edilizia al centro di un progetto di rilancio economico ed occupazionale.

“Fino al 2007 – ha spiegato il neo presidente regionale Ance, Antonio D’Antonio – abbiamo assistito ad una forte espansione sia nelle opere pubbliche che nel settore privato. Il comparto dell’edilizia da solo produceva un fatturato di 5,5 miliardi di euro l’anno, con l’occupazione diretta di circa 40 mila addetti.

Da quest’anno – ha proseguito – c’e’ stata una forte inversione di tendenza ed oggi assistiamo ad una riduzione del 70 per cento delle opere pubbliche ed una forte stasi nel mercato privato.

L’occupazione – ha sottolineato – e’ scesa: in poco piu’ di tre anni si contano 7mila posti di lavoro in meno”. Secondo D’Intino per superare questa fase negativa e’ necessaria una forte accelerazione, in particolare per quanto riguarda le leggi sull’edilizia e sul governo del territorio: “i costruttori dell’Ance – ha detto – sono pronti a fare la loro parte con investimenti e progetti. Rivendichiamo per l’industria delle costruzioni la stessa dignita’ ed attenzione riservata agli altri investitori che intendono localizzare investimenti produttivi in Abruzzo. Abbiamo bisogno di norme efficienti, efficaci, applicabili, trasparenti e capaci di innescare un processo virtuoso di investimenti finalizzati”.

D’Intino ha fatto notare che anche “provvedimenti semplici come il Piano Casa 2 non hanno prodotto risultati apprezzabili. La legge regionale e’ di fattto inapplicabile e non incentiva gli investimenti. La Regione – ha sostenuto il presidente Ance – deve affrontare concretamente ed in tempi brevi il pacchettto di norme che riguardano l’edilizia e l’assetto del territorio. Il Patto per lo Sviluppo deve aprire un tavolo specifico per il settore delle costruzioni”.

Secondo il presidente Ance l’edilizia e’ lo strumento che puo’ garantire all’Abruzzo il rilancio dell’economia e dell’occupazione: “i costruttori non chiedono contributi o incentivi economici, chiedono solo di poter continuare a fare il loro mestiere di imprenditori e garantire un futuro alle proprie imprese.

Questa e’ l’ultima occasione, senza un reale cambiamento dell’atteggiamento molte imprese saranno destinate alla chiusura”. Dello stesso avviso Giuseppe Girolimetti, presidente Ance Pescara: “il ruolo dell’edilizia come strumento cardine di rilancio dell’Abruzzo – ha anticipato – sara’ al centro di un convegno organizzato con la Regione per il 7 dicembre prossimo a Pescara”.

Da parte sua Gianni Frattale, presidente Ance L’Aquila, ha parlato della ricostruzione e in particolare della questione relativa alle 7500 pratiche bloccate riferite ai cantieri del post sisma. “Il presidente Chiodi – ha commentato – ha assicurato che i soldi ci sono e che entro il 30 marzo le pratiche saranno approvate. Siamo, quindi, ottimisti: in questo modo sara’ possibile far ripartire l’economia e creare posti di lavoro”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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