L’AQUILA – Sulla Zona Franca non esistono due verità. Né tanto meno chi amministra questo Comune ha voglia e tempo di fare polemiche o risse. Tuttavia reagiamo quando ci rendiamo conto che qualcuno pensa di poter mortificare ancora questa città e di ingannare i suoi cittadini.

I tecnici della Commissione Europea, che abbiamo incontrato a Bruxelles, non parteggiano certo per nessuno, ma si sono limitati a tratteggiare un quadro oggettivo. La richiesta della Zona Franca, per il rilancio economico di una città martoriata anche da disoccupazione e cassa integrazione, è arrivata sul tavolo della Commissione Europea solo a gennaio 2011, con estremo ritardo e con errori gravissimi.
Ora si è costretti a correre ai ripari, per rimodulare la proposta e recuperare il tempo che la Regione, il Commissario e il Governo ci hanno fatto perdere.

Adesso il nostro lavoro, insieme a tutte le categorie e le organizzazioni sindacali, deve tendere verso tre obiettivi.
1) DE MINIMIS. Il cui riconoscimento spetta al Governo, sentita la Commissione Europea. Governo e Regione devono stanziare subito le risorse necessarie a copertura. Si tratta infatti di uno strumento che serve soprattutto per le piccole imprese già esistenti, quindi per le nostre piccole imprese aquilane, che potrebbero beneficiare di sgravi fiscali fino a 200mila euro, in tre anni. Il “de minimis” andava chiesto subito dopo il sisma. Le nostre imprese locali non hanno beneficiato praticamente di nulla, mentre continuano a pagare tasse e contributi, comprese quelle che ancora non hanno potuto riaprire.
2) ZONA FRANCA. Questo strumento non va abbandonato, ma deve viaggiare parallelamente al “de minimis”. Sono strumenti diversi che rispondono a due esigenze diverse. In questo caso gli sgravi fiscali e contributivi servono soprattutto per le medie e grandi imprese, che si insedieranno ex novo. Dunque la Zona Franca servirà ad attrarre nuovi investimenti, mentre il de minimis servirà per le nostre imprese aquilane.
3) FONDO STRUTTURALE. Va riprogrammato dalla Regione Abruzzo il Fondo Strutturale, che scade nel 2013, rimodulandolo in vista del rilancio economico dell’Aquila. Per l’indennizzo delle attività produttive sono stati stanziati solo 37 milioni dei circa 600 del Fondo Strutturale. Ben poco, quindi. Poiché è necessario intervenire concretamente, e non a chiacchiere, la Regione utilizzi un’altra parte del Fondo per le imprese aquilane, per il loro ammodernamento e per il rilancio.
Inoltre nella futura programmazione del nuovo Fondo Strutturale va prevista, così come si è cominciato a fare con i parlamentari europei e con i funzionati dell’UE a Bruxelles, uno specifico intervento, modello URBAN PER L’AQUILA, diretto al Comune dell’Aquila
4) LEGGE REGIONALE PER L’ECONOMIA DEL CRATERE. Sono necessari anche leggi e provvedimenti regionali ad hoc, come quelli messe in campo dalla Regione Umbria e dal Friuli, subito dopo il sisma per l’economia.

Chiodi farebbe bene a prendere esempio dall’Umbria, visto che di leggi simili in Abruzzo non se ne vede neanche l’ombra.Quanto al fatto che siamo stati trattati meglio di Umbria e Marche, al Presidente della Regione e Commissario, che si comporta come un extraterrestre che ogni tanto atterra sul pianeta L’Aquila, evidentemente sfugge che gli aquilani le tasse le stanno già pagando da luglio 2010 e che da gennaio cominceremo a restituire, mentre in Umbria e nelle Marche sono tornate a restituirle dopo 12 anni, al 40%. Come noi.

Adesso si capisce il perché di tanta irritazione nei confronti della delegazione del Consiglio a Bruxelles, che ha visto la presenza anche di un assessore regionale e di un assessore provincilae, nonché di esponenti di categorie produttive. È chiaro che Chiodi e De Matteis non volevano che scoprissimo le carte, per non far render conto alla città dei ritardi e degli errori commessi.
Quanto al continuo sottolineare le assenze a Bruxelles, mi sembra una pessima citazione del celebre film di Moretti “Ecce bombo”, quando il protagonista, invitato a partecipare ad un evento, si chiedeva se si sarebbe notato di piu andando o meno. Evidentemente qualcuno alla ricerca di visibilità elettorale, ha pensato che non partecipando si sarebbe notato di più.

Stefania Pezzopane
Assessore Comune L’Aquila
Responsabile Nazionale PD per la ricostruzione

 

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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