L’AQUILA – Quelli del “politicamente corretto”, chiamiamoli così per non dire altro, si sono indignati per “le esternazioni di Gianni Chiodi”.
Indignati perché il governatore e commissario alla ricostruzione di questa città devastata anche nelle menti, è sbottato per le accuse gratuite che gli vengono mosse da quelli che abitano il palazzo civico, sindaco e assessori in testa, costringendolo a rispondere per le rime: “I finanziamenti all’Aquila – ha detto-sono stati di una quantità enorme, oltre tre miliardi sinora, e nessuno mi ha detto grazie, mi criticano soltanto”.
Apriti cielo. Sono insorti quelli del “certe cose si fanno ma non si dicono”: Eugenio Carlomagno, Stefano Frezza, Antonietta Centofanti, il chirurgo Vittorini e diversi altri che si piccano di rappresentare l’‘intelligenzia’ di questa città.
Hanno detto che gli “aquilani non devono dire grazie a nessuno”. Sbagliato. Gli aquilani devono ringraziare non soltanto Chiodi, ma anche altri: la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, le Associazioni di volontariato, gli stessi Comitati. Per la verità lo hanno fatto più volte a voce alta o scrivendolo persino sui muri degli stabili diroccati. Soltanto che nessuno si è mai scandalizzato.
Lo ha chiesto Chiodi un ‘grazie’ (in altre circostanze non lo avrebbe mai fatto), e allora gli ‘intelligenti’, i ‘pundits’, che per chi non sa l’inglese significa gli eruditi, gli esperti, i sapientoni, si sono scatenati. E dove? Sul web. E come ti sbagli? E’ prevalso lo spirito di parte. Chiodi, ovvio, non è dalla loro. E così non sono riusciti a stare zitti, come avrebbero dovuto (Antares).