L’AQUILA – E’ stata aggiornata a venerdi’ 16 dicembre, l’udienza dibattimentale sul crollo del Convitto nazionale in cui morirono tre minorenni: Luigi Cellini, 15 anni, di Trasacco e due stranieri Ondreiy Nouzovsky, 17 anni, e Marta Zelena. Sotto accusa, per omicidio colposo e lesioni, il preside del Convitto, Livio Bearzi, e il dirigente provinciale, Vincenzo Mazzotta, imputati per omicidio colposo e lesioni colpose.
Secondo l’accusa, il dirigente scolastico non avrebbe mai sottoposto la vecchia struttura ai restauri necessari; inoltre non sarebbe mai stato redatto un piano per la sicurezza e per l’evacuazione. A Mazzotta sono state mosse contestazioni simili. L’udienza di stamane ha visto sfilare il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, l’ex primo cittadino, Biagio Tempesta e l’ex presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane.
Oggetto dell’interesse da parte delle difese, lo studio di Collabora Engineering sulla vulnerabilita’ sismica degli edifici scolasti, in particolare del Convitto e la presenza di eventuali lesioni nell’edificio. Ad eccezione della Pezzopane “Ne ero solo a conoscenza ma le valutazioni tecniche non spettavano a me”, gli altri amministratori hanno negato di conoscere lo studio dal costo di 6 milioni di euro circa. Sempre la Pezzopane ha ricordato i lavori cui era stata fatta oggetto una parte dell’edificio, quella in corrispondenza al proprio ufficio di presidenza attraverso l’utilizzo di fondi speciali destinati anche all’ampliamento della biblioteca provinciale.
“Nonostante tali lavori – ha aggiunto – il crollo causato dal terremoto ha determinato gravi danni”. Sentiti infine anche membri del Consiglio di amministrazione del Convitto i quali hanno evidenziato come la struttura non fosse mai stata dichiarata inagibile ne tantomeno che la stessa necessitava di interventi.