L’AQUILA – “Ho ricevuto domande precise, ed avendo io giurato di dire la verita’, ho detto la verita’: che io dalla riunione della Commissione grandi rischi uscii affatto tranquillizzato, tanto che ritenni inutile la stessa riunione perche’ si chiedeva agli esperti qualcosa sulla quale non si poteva dare una risposta”.
Lo ha detto all’Agi, il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, chiamato stamane come teste nell’ambito del processo sul crollo del Convitto nazionale, in cui sono morti tre giovani studenti e per il quale due persone sono imputate di omicidio e disastro colposo. Il primo cittadino ha risposto cosi’ agli attacchi mossi da alcuni cittadini attraverso delle lettere e soprattutto al medico aquilano Vincezo Vittorini, che dopo la testimonianza di Cialente aveva gridato al “complotto” affermando: “C’e’ una non belligeranza tra istituzioni.
Il sindaco – aveva tuonato Vittorini (che nel crollo della propria abitazione ha perso la moglie ed una figlia) – e’ il capo locale della Protezione civile ed e’ assurdo, assurdo, assurdo che gli avvocati difensori non gli abbiano voluto chiedere nulla”. Cialente ha rimarco come Calvi e Boschi (membri della Commissione grandi rischi) “si espressero in maniera tutt’altro che rassicurante. Da parte di qualcuno si e’ voluto fare un uso non corretto di quello che era emerso in sede di riunione.
Ricordo – ha detto sempre all’Agi il sindaco – che la sera prima della riunione, usci’ un comunicato della Protezione civile in cui si diceva che quello che stava accadendo era normale. Io non avevo il prefetto con me, lo sciame sismico continuava, le scosse avevano procurato dei danni con una citta’ in allamre. Io non ci credevo – ha detto Cialente – come sindaco scelsi di dichiarare lo stato di emergenza e misi appunto la macchina comunale di Protezione civile, non ho partecipato a rassicurare la citta’, erano giorni frenetici. Da una parte avevo il comunicato stampa della Protezione civile, dall’altro sentivo gli esperti che dicevano che si trattava di uno sciame anomalo e che prima o poi una forte scossa sarebbe arrivata, uscii dicendo, questi non sanno cosa dire. Ho fatto tutto quello che in scienza e coscienza potevo fare da solo”.
TERREMOTO: IL 30/3/2009 LA PROTEZIONE CIVILE RASSICURO’ TUTTI
“Su richiesta del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, con l’obiettivo di fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibili alla comunita’ scientifica sull’attivita’ sismica delle ultime settimane e’ stata convocata domani, 31 marzo, all’Aquila, alle ore 18,30 presso la sede della Regione Abruzzo, una riunione degli esperti della Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi”.
E’ quanto annunciava la Protezione civile il giorno di una delle scosse piu’ sentite dalla popolazione aquilana. Il sisma, verificatosi intorno alle 15.40, fu di magnitudo 4. “All’incontro, finalizzato all’analisi della frequente attivita’ sismica registrata nella provincia dell’Aquila dall’inizio del 2009 – informava la nota – parteciperanno, tra gli altri, il prof. Franco Barberi, presidente vicario della Commissione, il prof. Enzo Boschi, presidente dell’INGV, il prof. Gian Michele Calvi, il prof. Claudio Eva e il Vice Capo Dipartimento, prof. Bernardo De Bernardinis.
E’ utile precisare che non e’ possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un terremoto e che non c’e’ nessun allarme in corso da parte del Dipartimento della Protezione Civile, ma una continua attivita’ di monitoraggio e di attenzione. Secondo l’Ingv, ente preposto alla sorveglianza della sismicita’ del territorio nazionale – affermava la Protezione civile – le scosse avvertite dalla popolazione in data odierna fanno parte di una tipica sequenza di terremoti, del tutto normale in aree sismiche come quella dell’aquilano che, negli ultimi mesi, ha registrato quasi 200 eventi, la maggior parte dei quali non avvertiti dalla popolazione”.
TERREMOTO: SINDACO CIALENTE ANNUNCIA QUERELE
“Sono molto amareggiato dalle interpretazioni fantasiose e fuorvianti delle dichiarazioni testimoniali da me rese rispetto a domande circostanziate rivoltemi dal giudice, dagli avvocati di parte e dal pubblico ministero. Interpretazioni che, evidentemente, non possono essere solo frutto di superficialita’ e dilettantismo politico”.
E’ quanto afferma il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, relativamente alla sua deposizione, l’altro ieri, nel processo alla Commissione Grandi Rischi. “Le mie – dice il primo cittadino – sono dichiarazioni rese in perfetta coscienza dopo aver pronunciato la formula di giuramento. Ribadisco, solo per evitare polemiche sterili e offensive, di non aver inteso scagionare ne’ accusare nessuno, ma di aver solo riferito quanto alla mia conoscenza.
Tutelero’ in ogni sede la mia onorabilita’, personale e di amministratore e, al riguardo, ho gia’ dato ampio e formale mandato al mio avvocato di fiducia di verificare la possibilita’ di procedere giudizialmente per i reati evidentemente commessi a mio danno a seguito di dichiarazioni calunniose e diffamatorie a mezzo stampa, in riferimento al reato di falsa testimonianza.
Da amministratore – rileva il sindaco – avverto, gia’ da ora, la pericolosita’ intrinseca di una campagna elettorale selvaggia e senza regole, nonche’ irrispettosa del dramma collettivo che abbiamo vissuto il 6 aprile 2009 e che stiamo vivendo ancora oggi. Sento il dovere di ricordare che, in quei drammatici giorni – conclude Cialente – feci tutto quello che dovevo e anche di piu’, a cominciare dalla richiesta dello stato di emergenza”.