L’AQUILA-Dunque si farà a San Diego, in California, la perizia disposta dalla magistratura aquilana sugli isolatori sismici delle case dei villaggi del terremoto. Direte che la notizia era nota e che era altrettanto noto che la trasferta si è resa necessaria perché in Italia e in Europa, ma anche in Africa e in Asia (tranne Taiwan, sembra) , non c’è un laboratorio attrezzato per soddisfare l’esigenza dei periti.
Certo, si sapeva. Non si sapeva invece che la trasferta in America frutto di un’inchiesta che finirà probabilmente in una bolla di sapone, verrà a costare al contribuente la bellezza di 500mila euro. Nel momento in cui aumentano le tasse e la benzina, diminuiscono i posti di lavoro e si bloccano le pensioni, c’è chi non bada a spese, tanto paga Pantalone. Non badano a spese alla Regione dove per lo staff del presidente il budget è quasi raddoppiato, e non badano a spese le procure che continuano a intercettare, disporre superperizie, consultare esperti a suon di migliaia di euro, salvo poi a dover prendere atto che i processi finiscono con assoluzioni più o meno clamorose, com’ è avvenuto a Perugia e Milano, tanto per citare i casi più recenti (Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Alberto Stasi).
Questa inchiesta sugli isolatori è emblematica. La magistratura ha agito in seguito a una denuncia che diceva che le apparecchiature antisimiche delle palazzine del Progetto Case, erano inadeguate. Non avevano i certificati di garanzia, cioè, né la protezione per le polveri e l’umidità. Il Gip Marco Brilli, lo stesso del processo alla Commissione Grandi rischi, non si è fatto pregare e ha aperto un procedimento penale nei confronti di Mauro Dolce, responsabile del Progetto Case, Gian Michele Calvi, direttore dei lavori, e i responsabili delle ditte fornitrici degli isolatori sismici.
Insomma Dolce e gli altri che avevano l’urgenza di dare un tetto a più di 14.000 aquilani, tanti abitano nelle Case, prima che arrivasse l’inverno, dovevano preoccuparsi di verificare la correttezza di particolari strettamente burocratici. Così per verificare il funzionamento degli isolatori, si è resa necessaria una perizia impossibile in Italia e in Europa. E allora trasferta a San Diego a suon di migliaia di euro.
Che succede, ci chiediamo, se il giudice Brilli si convincerà che Dolce e gli altri sono colpevoli e che gli isolatori sono irregolari? Li farà smontare uno per uno per sostituirli con altri che hanno il certificato di garanzia con tanto di timbro del Ministero?