L’AQUILA- Prima novembre, poi dicembre, adesso gennaio. Soltanto con l’anno nuovo il Consiglio comunale prenderà in esame il piano di ricostruzione per il centro storico degli architetti del Palazzo, e soltanto allora sapremo quale sarà il nuovo assetto urbanistico della città vecchia e che cosa ne diranno i cittadini.
L’anticipazione, chiamiamola così, è del sindaco Massimo Cialente, ma fino a che punto è legittimo fidarsi? Il sì del Consiglio comunale, se davvero arriverà a gennaio, non sarà definitivo. Subito dopo occorrerà consultare i cittadini, sapere che cosa ne pensano, prendere in considerazione eventuali modifiche e poi riproporre tutto al Consiglio comunale.
Quando diverrà operativo il piano? A primavera inoltrata, la prossima estate, all’inizio dell’autunno secondo i più pessimisti? Non è facile dare una risposta oggi alle migliaia di cittadini che si sono costituiti in consorzi e hanno presentato i progetti. Si salveranno soltanto gli edifici singoli.
Per questi ultimi il piano di ricostruzione non sarà necessario, appunto perché si tratta di stabili isolati in cui è molto più facile intervenire, ma a patto che i progetti siano conformi al piano regolatore esistente. Per il piano, quello vero, quello che dovrà guidare la ricostruzione di interi aggregati, il discorso è diverso. E’ soprattutto più lungo, e non è facile vederne la fine.
Una sola speranza hanno gli aquilani del centro storico: le prossime elezioni amministrative. Possibile, si chiedono, che la giunta uscente, che continua a lodarsi da sola mentre ha molti peccati da farsi perdonare, si presenti a mani vuote all’appuntamento elettorale? E’ possibile ci chiediamo anche noi? Staremo a vedere.
Quel che vogliamo aggiungere è che i nodi stanno venendo al pettine, e che i ritardi del Comune si stanno manifestando in tutta la loro evidenza. Altro che colpe della struttura commissariale, che non è stata certo un fulmine di guerra, altro che ritardi del Commissario di governo o confusione delle ordinanze, pretesto di Comune e progettisti. Sappiamo che Massimo Cialente di tutto questo è consapevole e che deve finalmente accelerare se davvero vuole chiedere ai cittadini dell’Aquila di essere rieletto.