L’AQUILA – Ottanta milioni, invece dei trenta stanziati. Massimo Cialente l’ha spuntata col presidente del Consiglio Monti, con un buon risultato. L’importo per l’emergenza post sisma è stato quasi triplicato, 50 milioni subito con un ‘finanziamento ponte’ stabilito per decreto per i primi sei mesi del 2012, poi il resto. Il sindaco può essere moderatamente soddisfatto. Ha sentito Monti al telefono ed ha avuto ampie assicurazioni. Con ottanta milioni destinati alla gestione dell’emergenza, si salvano l’autonoma sistemazione per i terremotati, gli alloggi in albergo e nelle altre strutture, i duecento e passa posti di lavoro per i precari il cui licenziamento avrebbe di fatto bloccato il Comune, e si rimettono in moto tutti quegli adempimenti che nel 2012 dovrebbero dare un impulso decisivo alla ricostruzione pesante. Cialente ha si è sentito con Monti stamattina direttamente dalla segreteria di Bersani a Roma, dopo un breve colloquio con Chiodi. Ha parlato una ventina di minuti col presidente del Consiglio al quale ha fatto presente che con trenta milioni di euro non sarebbe stato possibile gestire l’emergenza e far funzionare la macchina comunale. Il sindaco si è anche impegnato a tagliare le spese, abolendo servizi non necessari. In questo ha trovato la piena collaborazione del coordinatore della Struttura per la gestione dell’emergenza, Roberto Petullà. “Abbiamo lavorato tutta la notte- ha detto Putullà- per abolire quelle spese che potevano essere tagliate. Con ottanta milioni non si può fare tutto, ma si può coprire l’essenziale. Siamo soddisfatti che il nuovo governo abbia capito la situazione. Diversamente saremmo stati costretti a rassegnare le dimissioni perché impossibilitati ad andare avanti”. Insomma si è riusciti a turare la falla, ad evitare un’emergenza nell’emergenza. L’Aquila non avrebbe sopportato sacrifici decisi sulla pelle dei terremotati.
Cialente la spunta con monti. all’aquila 80 milioni per l’emergenza
PETULLA’: “DOVREMO TAGLIARE ALCUNI SERVIZI”