L’AQUILA- Il Consiglio comunale ha detto sì al canone per gli alloggi del progetto Case. Insieme all’affitto di due euro e mezzo a metro quadrato, ma soltanto per chi lo pagava prima del terremoto, gli assegnatari dovranno far fronte finalmente anche alle spese condominiali e al resto, e cioè alla gestione del verde e delle parti comuni, alla nettezza urbana, all’acqua, alla luce, al gas. Il via libera del Consiglio è arrivato in sordina, qualcuno ha votato contro, qualche altro si è astenuto, ma poi la delibera è passata. Gli eletti dal popolo non potevano fare diversamente nel momento in cui il governo di Roma chiede in maniera perentoria il taglio delle spese per l’emergenza post sisma. La decisione del Consiglio dice, sia pure a bassa voce, che i terremotati dovranno cominciare a pagare di tasca propria. Potrà dispiacere, certo, ma è la verità, non è un’eresia. Una cosa soltanto ci chiediamo: chi ha pagato o pagherà gli arretrati delle spese sostenute sinora per gli alloggi dei villaggi? Sono circa sette milioni di euro, forse di più. La sensazione è che i soldi, Cialente e la giunta, li abbiano presi dai fondi per la gestione dell’emergenza. Se è vero, non lo vadano a raccontare a Monti (Antares).

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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