L’AQUILA- Commissario “ad acta” per quei Comuni che non ancora hanno adottato il piano di ricostruzione, compreso il comune dell’Aquila. Non è soltanto un’ipotesi fatta a più livelli nella struttura commissariale ma comincia ad essere anche una possibilità contemplata realmente.
Sembra infatti che il monitoraggio sui Comuni ai quali è stato chiesto di adottare il piano in questione per avere i contributi chiesti per rifare i centri storici terremotati ha portato alla luce situazioni ancora di stallo.
Così, chi non ce la fa, è molto probabile che si veda arrivare il Commissario. Cialente è avvertito. Come sindaco dell’Aquila, che non può mettere mano al centro storico proprio perché non c’è il piano, deve darsi una regolata. Aveva detto che entro gennaio avrebbe portato gli elaborati all’esame del Consiglio comunale. Se non lo fa e ritarda ancora, potrebbe andare incontro all’‘onta’ di dover consegnare le ‘carte’ a un funzionario inviato dalla Struttura commissariale a nome del governo.
Ferma restando la previsione della legge 77 che non dà limiti di tempo per la redazione dei piani di ricostruzione, per i ritardatari si potrebbe dapprima procedere con una ulteriore sollecitazione; in seconda istanza, in caso di perdurante inerzia, la responsabilità del piano di ricostruzione dei Comuni ritardatari potrebbe essere affidata appunto a un commissario “ad acta”. (red)