L’AQUILA – Nuovi sequestri, da parte degli agenti della Squadra mobile di Pescara, negli uffici della Regione Abruzzo. Dopo aver prelevato, nei giorni scorsi, documenti nelle sedi Pescarese e Aquilana del vice presidente Alfredo Castiglione, questa mattina gli uomini della mobile hanno sequestrato del materiale negli uffici della Regione a L’Aquila, raggiungendo i locali occupati prima del suo arresto da Giovanna Andreola, detta “Vanna”, 54 anni, dirigente del Servizio Attivita’ Internazionali presso la Regione, finita ai domiciliari il 16 gennaio nell’ambito dell’operazione Caligola. Arrestate con lei altre 6 persone tra cui Lamberto Quarta.
Si sono svolti oggi, a L’Aquila, di fronte al giudice Roberto Ferrari (non era disponibile il gip Marco Billi) gli interrogatori di Mario Gay e Corrado Troiano, arrestati il 16 gennaio nell’ambito dell’operazione denominata Caligola.
E’ stato ascoltato anche il dirigente della Regione Puglia Bernardo Notarangelo, indagato nell’ambito della stessa inchiesta. Gay e’ coinvolto come componente della commissione d’appalto relativa al servizio di valutazione in itinere del Programma di cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico 2007-2013, e oggi si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere “per scelta tecnica processuale che si addice a questa fase, relativa alle indagini preliminari” – ha spiegato l’avvocato Daniela Rocchi.
“Tutto il materiale – ha proseguito – deve essere ancora messo a disposizione della difesa, tra l’altro il pm sta procedendo ancora alle indagini e sequestrando altra documentazione per cui confidiamo sul fatto che questa nuova documentazione faccia chiarezza sulla situazione, che merita un approfondimento di tutte le carte, non soltanto quelle che sono alla base della misura”.
Il legale ha spiegato che “Gay e’ provato da questa situazione” e assicurato che “si fara’ chiarezza sulla sua totale estraneita’ dei fatti. Confido nella magistratura – ha concluso – e sul fatto che questa nuova documentazione portera’ a chiarire tutta la vicenda e la sua estraneita’. Gay e’ disponibile a chiarire ogni aspetto, ma non in questa fase in cui gli atti sono parziali”.
Troaino, socio della Cyborg, una delle societa’ finite nel mirino della Procura, “ha risposto a tutte le domande, respingendo ogni addebito”, come hanno chiarito gli avvocati Francesco Grilli e Federico Squartecchia. Notarangelo, invece, ha spiegato che “non faceva parte della commissione di gara, e questo e’ stato documentalmente provato” – ha detto l’avvocato Gaetano Castellaneta.
“Riteniamo – ha aggiunto – di aver dato ampie spiegazioni e le effettive dinamiche e ruolo tecnico del Notarangelo. Confidiamo che la misura richiesta, che e’ quella interdittiva, non venga accolta. Lui e’ indagato soltanto per un episodio” ma per un “ruolo che non ricopriva in questa vicenda”.