L’AQUILA- Discorso chiuso con la ‘filiera’? Fino a qualche tempo fa sembrava di sì. Fintecna, Reluis e Cineas, le tre sorelle che per contratto controllano la ricostruzione, verificano i progetti, li correggono, li integrano e infine li autorizzano, dovrebbero chiudere con L’Aquila e il post terremoto a fine aprile.
Il tempo necessario per concludere l’esame dei progetti presentati prima del 31 agosto scorso, quasi 8.000 pratiche che, una volta istruite, dovranno garantire il decollo della ricostruzione pesante col restauro delle case ‘E’ della periferia. Al posto della ‘filiera’ dovrebbe operare una nuova struttura realizzata ‘in house’, ossia, detta più semplicemente in buon italiano, ‘fatta in casa’.
Con tecnici di casa nostra, cioè, aquilani puro sangue, al posto di quelli che operano adesso, che pescano le pratiche da esaminare dal ‘cestino elettronico’ della Guardia di Finanza, con collegamenti ‘on line’ dalle sedi più disparate. Tecnici che di fatto non conosce nessuno o conoscono in pochi. Tecnici irraggiungibili, figure senza volto che proprio per questo garantiscono anonimato e imparzialità. Raccomandazioni, trucchi, pastette (pratiche che passano d’incanto davanti ad altre, ad esempio) sarebbero impossibili, perché queste persone non si conoscono.
Così può accadere che i progetti di ricostruzione di due palazzine gemelle, vengano esaminate da due tecnici diversi, anche lontanissimi tra loro per sede, ma anche per formazione professionale. Si spiegherebbero anche così le contraddizioni della ‘filiera’ oggi al centro di aspre polemiche quando si parla dei ritardi della ricostruzione pensante.
Ma è proprio vero che le ‘Tre Sorelle’ sono tra le principali responsabili delle lentezze e della farraginosità della ricostruzione? E’ proprio vero che la situazione migliorerebbe se Fintecna, Reluis e Cineas andassero via e al loro posto subentrasse una struttura ‘fatta in casa’? Molti ne sarebbero entusiasti, noi, francamente, non lo pensiamo.
Oggi la ‘filiera’ è lenta, ma molto imparziale e per questo una garanzia. Ve lo immaginate l’assalto alla diligenza, le sollecitazioni, la richiesta di favori e quant’altro con una struttura ‘in house’, con tecnici noti e che caso mai incontri tutti i giorni negli ‘uffici del terremoto’?
No, per noi meglio che resti la ‘filiera’, lenta sì, ma sopra le parti. E’ forse anche per questo che sono stati riallacciati i contatti con Fintecna, Reluis e Cineas perché continuino a lavorare alla ricostruzione dell’Aquila anche dopo aprile. L’obiettivo è un nuovo contratto con la Struttura commissariale, caso mai con la garanzie di verifiche più celeri, ora che è stata fatta chiarezza con le varie ordinanze e circolari. Sì, quasi certamente andrà a finire così e sarà meglio per tutti.