L’AQUILA – Velocizzare la ricostruzione snellendo le procedure per l’attribuzione dell’esito di agibilità degli edifici classificati “F”, ovvero inagibili a causa di un rischio esterno.

E’ questo lo scopo della nota inviata ieri dall’Area Tecnica della Struttura per la Gestione dell’Emergenza ai sindaci del cratere e agli ordini professionali, nella quale si stabilisce che la S.G.E. provvederà ad effettuare i sopralluoghi per gli edifici con esito “F”, anche in assenza di UCV (unità di controllo veloce), sia per gli edifici isolati che per quelli compresi in aggregato, anche ricadenti in zona rossa al fine di attribuire l’esito necessario per la progettazione.

Nei casi in cui l’esito di agibilità sia deducibile dalla scheda Aedes, si procederà d’ufficio all’assegnazione, come previsto dalle procedure già in essere. L’esito così attribuito sarà utilizzabile esclusivamente per permettere ai tecnici di avviare la progettazione per il recupero dell’edificio.

Per l’ufficializzazione dell’esito, il proprietario dovrà quindi attendere l’effettiva rimozione del rischio esterno, attestata degli uffici comunali competenti. La S.G.E. invita comunque i Comuni a procedere, ove possibile, alla verifica dell’effettiva rimozione del rischio esterno e a segnalare tempestivamente alla Struttura i casi già risolti.

Il documento è consultabile sul sito www.commisarioperlaricostruzione.it, nella Sezione ‘Normative e documenti/documentazione tecnica’.

DI STEFANO: “FINALMENTE SNELLITE PROCEDURE PER ABITAZIONI F”


“Apprendo con soddisfazione che, finalmente, gli insistenti inviti del Comune dell’Aquila e di quelli del cratere per snellire le procedure relative alle abitazioni in categoria F sono stati recepiti da parte della struttura commissariale. Un elemento ostativo alla presentazione dei progetti per i centri storici è stato così rimosso”.

Questo il commento dell’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano a seguito della notizia riguardante le modifiche alle procedure per le abitazioni “inagibili per cause esterne”, quelle, appunto, in categoria F.
“È sicuramente una buona notizia. – ha proseguito Di Stefano – Se tuttavia la nota inviata solo ora ai Comuni del cratere e agli ordini professionali dalla Struttura di gestione dell’emergenza fosse arrivata prima i professionisti sarebbero stati in grado, da tempo, di elaborare e presentare tutti quei progetti, e sono centinaia, finora bloccati solo perché una parte, magari minima, di fabbricato era in questa categoria e, pertanto, non aveva ancora un esito di agibilità.

Un provvedimento, insomma, che si aspettava da tempo e in assenza del quale si sono determinate difficoltà alla ricostruzione, ora finalmente rimosse. Altrettanta lungimiranza – ha concluso Di Stefano – dovrebbe essere usata, per gli aggregati edilizi, in riferimento alle richieste di secondi sopralluoghi nel caso di esiti di agibilità misti. Sarebbe infatti il caso di attuare il criterio dell’esito prevalente, almeno per le parti comuni, in modo da snellire il problema e risolvere la questione delle ormai centinaia di richieste di seconde verifiche”.

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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