L’AQUILA- Che cosa accadrà quando la neve, tantissima, ammucchiata ai lati delle strade della città comincerà a sciogliersi? Massimo Cialente lancia l’allarme dagli schermi di Rai2. E prefigura una nuova emergenza.
Con i tombini chiusi dopo anni di mancata manutenzione, le fogne ostruite e compromesse dalle scosse di terremoto, l’Aterno intasato, non saranno giorni facili per l’amministrazione cittadina che sta fronteggiando l’emergenza neve a dispetto della penuria di mezzi tecnici e finanziari. La nuova emergenza che sta per arrivare è quella idrogeologica.
Cialente ha sottolineato la cattiva manutenzione dei fiumi e dei torrenti che da anni chiedono di essere ripuliti; le piante divelte che formano dighe naturali che ostruiscono il letto dell’Aterno, la vegetazione incolta sugli argini. E’ tutto questo che rappresenta la causa prima di quel rischio idrogeologico, per il quale il Commissario di Governo per il Disinquinamento del Fiume Aterno – Pescara, Adriano Goio, chiese milioni di euro al Governo mai arrivati.
Oggi l’emergenza è alle porte. La neve, tanta rispetto agli anni precedenti, si scioglierà e non avrà la possibilità di defluire liberamente. Il sindaco Massimo Cialente ha parlato oggi di 50 milioni di euro necessari per evitare quest’altra emergenza. “Servono subito- dice il primo cittadino – perché poi l’emergenza passa e dimenticheremo nuovamente il problema”.
Sono pochi i lavori fatti e gli ultimi fondi stanziati risalgono all’assessorato gestito da Mimmo Srour , anno 2006. “Nonostante il buon lavoro fatto da Commissario Goio – dice Srour in un’intervista ad AquilaTv – non ci sono dubbi che in questa situazione critica anche neve meno abbondante avrebbe creato problemi”. Un’emergenza che risulta quindi figlia di una cattiva manutenzione e di risorse esigue.
“Anche i progetti preparati da Goio sono fermi per mancanza di fondi – dice ancora Srour – e come sempre aspettiamo la tragedia per cominciare a parlare di quello che avremmo dovuto fare prima”. E qui una chiara nota polemica:”I soldi – chiosa – li avremmo dovuti trovare prima, la neve di questi giorni non è straordinaria per L’Aquila, lo diventa quando manca l’organizzazione e la prevenzione, come in questo caso”.