L’AQUILA- “Il governo ha deciso di essere più presente nella ricostruzione dell’Aquila perché in questo momento non può permettere che i soldi stanziati non vengano spesi”. Ha detto così ieri sera il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri a “Porta a Porta” alla fine di un vivace scambio verbale tra Bruno Vespa e il presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani. Tutto è cominciato con un intervento di Massimo Cialente che, in diretta dall’Aquila, ha lamentato non tanto i problemi creati dalla neve (“a certe cose- ha detto giustamente- siamo abituati”), quanto i ritardi nella ricostruzione pesante, in particolare della periferia. Una polemica nota, quella del sindaco della città, ma Errani, forse per spirito di appartenenza, ha voluto metterci del suo. “Dopo gli interventi spacciati per miracolistici- ha detto- di chi ha voluto le ‘new town’, la ricostruzione dell’Aquila si è bloccata, hanno ragione il sindaco e gli aquilani”. A questo punto Vespa è saltato su e ha voluto puntualizzare che è sbagliato parlare di ‘new town’ (o ‘L’Aquila 2′, secondo Errani), perché gli aquilani non l’hanno permessa: “L’intervento della Protezione Civile nell’emergenza post sisma- ha detto poi- è stato tempestivo e perfetto. Il governo di allora avrebbe dovuto provvedere direttamente alla ricostruzione, ma le istituzioni (i Comuni ndr) non hanno voluto, dicendo che dovevano pensarci loro. Giustissimo, ma le incomprensioni e i ritardi, in una parola la situazione attuale, sono nati anche da questo”. E’ qui che è intervenuto il ministro Cancellieri. Poche parole, senza enfasi, ma molto efficaci. Ci auguriamo che l’attuale governo intervenga davvero in maniera più diretta nella ricostruzione della città. I soldi stanziati non possono rimanere fermi e non si può correre il rischio che siano utilizzati diversamente. Dopo la prima emergenza neve (la seconda è in corso) hanno riaperto tutti gli uffici pubblici ma non quelli di Cineas che si occupano della ricostruzione. E questo non va. Cialente ha ragione: non ci preoccupa tanto la neve, quanto ciò che sta avvenendo con la ricostruzione dell’Aquila. Siamo tuttavia convinti che il governo attuale, decisionista per nostra fortuna, è nelle condizioni di mettere fine all’assurda situazione che sta bloccando la rinascita della nostra città.

 

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