L’AQUILA – Arriva il ministro Fabrizio Barca che sarà all’Aquila il 20 febbraio prossimo, con inizio alle ore 11, dopo il rinvio causa neve del vertice che avrebbe dovuto tenere con Chiodi e Cialente e gli altri attori della ricostruzione il giorno di San Valentino. Tutto è pronto per il confronto col ministro, o almeno tutto dovrebbe essere pronto.
Il commissario alla ricostruzione Gianni Chiodi, nonostante le tensioni dovute all’emergenza neve, ha lavorato al programma da sottoporre al ministro. Lo stesso hanno fatto il sindaco Massimo Cialente e l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, impegnassimo in questi giorni col Piano di ricostruzione della città, in particolare del suo centro storico.
Barca arriva con una delega specifica del presidente del Consiglio Mario Monti: far decollare in tempi brevi la ricostruzione pesante, accelerare le procedure, far sì che gli aquilani della periferia tornino finalmente delle loro abitazioni ricostruite. Solo così possono diminuire le spese dello Stato dovute all’emergenza post sisma.
Di seguito riportiamo la richiesta-proposta contenuta in una lettera inviata proprio ieri una lettera al Ministro Barca che ha dato riscontri positivi, ma TUTTI I CITTADINI SONO INVITATI A INVIARCI PROPOSTE DA SOTTOPORRE ALL’ATTENZIONE DEL MINISTRO tramite il nostro giornale on-line.
“Egregio Ministro Barca- esordisce la lettera dell’assemblea cittadina- a scriverLe sono i cittadini aquilani che si riuniscono in Assemblea in un precario tendone in Piazza Duomo, a L’Aquila.
Cittadini che pongono in atto e facilitano la partecipazione alla cosa pubblica, nel cuore del centro storico della città devastata, capoluogo di Regione, centro deldell’asse cratere sismico.
E di cittadini, in questa lettera, vogliamo parlarLe.
I cittadini sono i grandi assenti dalla ricostruzione dell’Aquila. Assenti non per loro volontà, dal 7 aprile del 2009. Dapprima vittime inconsapevoli di una feroce diaspora che li ha visti allontanati dai loro luoghi e dai loro affetti, e, in seguito, dispersi nella città delle new town e nelle nuove periferie. Assenti, oggi e da tre anni, per volontà delle amministrazioni e delle istituzioni che mai li hanno considerati attori, ma solo meri spettatori del processo di ricostruzione.
La partecipazione della cittadinanza è stata sempre vista, da amministratori, commissari e vice commissari, non già come un bene prezioso da coltivare e favorire, bensì come un ostacolo alle decisioni, sempre assunte lontano dai cittadini.
I cittadini vivono da tre anni nell’incertezza e nel dubbio, poiché nulla è chiaro, nulla è partecipato, nulla dalle istituzioni condiviso. Soli , quindi, di fronte all’enorme compito di ricostruire vite e case. E, soprattutto, di programmare il loro futuro e quello dei loro figli.
Abbiamo accolto con favore e rinnovata speranza la notizia dell’incarico conferitoLe dalla Presidenza del Consiglio , confidando nel fatto che Lei voglia aprire il varco ad un percorso che sia nella sostanza diverso da quello condotto sino ad oggi dalle nostre istituzioni. Quello, cioè, di una partecipazione della cittadinanza favorita e valorizzata. Non demotivata, persino stigmatizzata, e volutamente resa inefficace, come sino ad oggi è accaduto.
Chiediamo ascolto, pretendiamo chiarezza. Nessuno di noi è tanto ingenuo da ritenere che la città ed il suo territorio possano essere ricostruiti in tempi veloci: siamo consci della vastità del danno, dell’enorme difficoltà di ricostruire una città d’arte, della crisi economica mondiale. Ma non possiamo attendere oltre per vedere programmato il nostro futuro.
Apprendiamo dagli organi di stampa della sua presenza in città il giorno 20 febbraio.
Le chiediamo di incontrarci. Chiediamo un segno tangibile di apertura alla cittadinanza. Che non sia concesso, ma voluto quale inizio di un percorso di condivisione.
E’ nostra intenzione consegnarLe personalmente due documenti.
Il primo si riferisce all’attività, agli impegni ed alle iniziative intrapresi, da un anno a questa parte, dall’Assemblea cittadina, che testimoniano un percorso collettivo teso principalmente a comprendere le problematiche del territorio, quindi ad informare, cercando di colmare la lacunosa trasparenza delle Istituzioni, ed a condividere scelte e contenuti.
Il secondo nel quale si è inteso porre in evidenza, attraverso le parole degli stessi rappresentanti istituzionali, gli impegni disattesi e le promesse mancate, in merito alla ricostruzione pesante delle case di periferia.
Vorremmo incontrarLa sulla Piazza del Duomo, luogo di socialità per eccellenza della comunità e testimone prezioso della nostra identità, per offrirLe il punto di vista dei cittadini, per mostrarLe il lavoro svolto, per avanzare le nostre proposte, per aiutarLa a comprendere meglio le criticità del territorio .Per reclamare, insomma, il nostro ruolo di cittadini consapevoli ed attivi. In attesa di una cortese risposta, Le porgiamo cordiali saluti”. I cittadini dell’Assemblea cittadina dell’Aquila