L’AQUILA- Gianfranco Giuliante non fa passi indietro. Di più, non cede di un millimetro e con le dichiarazioni di oggi che pubblichiamo di seguito, entra in competizione aperta con Giorgio De Matteis che dopo la ultime, clamorose aggregazioni al centro, ha lanciato un’ ‘opa’ anche sul Pdl e le altre formazioni di destra. “De Matteis – questo il nocciolo della presa di posizione di Giuliante, oggi-occuperà, si spera, il centro politico, noi con altrettanto impegno cercheremo di intercettare un consenso altro.
Ci sarà sicuramente un ballottaggio, noi sappiamo quale sarà il nostro posto, auspichiamo che anche altri, diversi da noi, lo sappiano”. Giuliante, cioè, tira diritto e non è disposto a farsi dettare il tempo da nessuno. Domani ci sarà il congresso provinciale del Pdl (ore 10,30 al ristorante Novecento10), per benedire il ticket Alfonso Magliocco coordinatore provinciale, Donato Di Cesare consigliere comunale di Sulmona, vice coordinatore.
L’11 marzo si terranno, ormai certamente, le primarie in cui verrà designato il candidato antagonista non soltanto di Massimo Cialente, ma anche e soprattutto di Giorgio De Matteis che sta intercettando in maniera crescente il consenso della società civile. Se De Matteis andrà al ballottaggio non ci sarà alcuna intesa col Pdl nella sfida a Cialente.
“Chi è con me subito- ha detto il vice presidente del Consiglio regionale- lo sarà, eventualmente, anche dopo, perché dopo non ci saranno accordi con nessuno, se non un’apertura diretta a tutti gli elettori”. Nessun patto tra gentiluomini, dunque, tra le due anime del centrodestra in caso di ballottaggio. E Giuliante oggi sembra prenderne atto. Il solo a trarne vantaggio è il candidato del centrosinistra.
Cialente o Festuccia si staranno fregando le mani. De Matteis è stato realista nel dire “nessun accordo nessun sostegno per dopo”, sa bene che se non andrà al ballottaggio i suoi elettori ben difficilmente convergeranno sul candidato del Pdl, perché di diversa estrazione politica.
Giuliante, ci permettiamo di osservare, avrebbe dovuto capire questa verità elementare che hanno ben compreso invece Carla Mannetti, il suo “Progetto per L’Aquila”, Luca Ricciuti e tutti i malpancisti del Pdl che appoggeranno Giorgio De Matteis.
Giuliante osserva che rispetto a cinque anni fa la situazione non è cambiata per quanto riguarda da discesa in campo delle formazioni civiche, e parla di “debolezza strutturale” delle liste che appoggiano De Matteis. Sarà, ma la sua è un’osservazione non proprio convincente.
Quel che convince invece è che con la presa di posizione odierna del massimo responsabile provinciale del Pdl, la campagna elettorale è definitivamente decollata. Chi deve ancora decidere lo farà strada facendo (G.D.R.).
LA PRESA DI POSIZIONE DI GIULIANTE
Da qualche giorno si assiste ad un susseguirsi di dichiarazioni di appoggio alla candidatura di Giorgio De Matteis, schegge di varia umanità esprimono legittimamente la loro preferenza. Tutto normale, salvo alcune eccezioni di cui il PDL si dovrà occupare dopo il congresso.
Ma siccome “facciamo politica” l’analisi deve prescindere dal piano marketing dell’MPA che prevede adesioni parcellizzate con conseguente rilievo mediatico perchè ció non deve distrarci dalla realtà.
L’MPA di Giorgio De Mattis fa parte del Terzo Polo insieme all’UDC, all’API e a FLI.
Orbene, qual è la situazione attuale? L’UDC a L’Aquila, per vicende cittadine, è una sigla priva di rappresentanza ed anzi, ad oggi, ha ancora un suo uomo in giunta con Cialente. L’API non appoggia De Matteis e si è espresso a favore di Cialente. FLI non appoggia De Matteis e candida Enrico Verini.
De Matteis, di contro questa debolezza strutturale ha chiesto il soccorso di ambienti, che già nel 2007 appoggiarono la sua ipotesi moderata, e che raggiunsero con tre liste il 9,8% dei consensi. Appare evidente che la situazione aquilana, oggi, dopo il 6 aprile è completamente cambiata.
Ma proprio per questo non si comprende il perchè le motivazioni che si adducono per “lanciare un nuovo corso necessario” in termini di approccio sono simmetriche a quelle del 2007. Se De Matteis dice: “la nostra sfida sarà quella di cercare l’appoggio di tutti gli elettori moderati, anche quelli di centrosinistra, che non si riconoscono in Cialente. Di qui la necessità di mettere in campo uno schieramento e un programma che venga incontro alle forze moderate a prescindere dal loro orientamento politico”, la cosa ci deve far riflettere perchè non è una novità ma la replica di una disfatta.
La citazione di De Matteis, infatti, è del 2007, l’ha ripetuta oggi ed è il programma del 2012. È questa la novità che sta aggregando con tanto fervore?
Il PDL si appresta a celebrare un congresso nel quale indicherà la data delle primarie. Gianfranco Giuliante