L’AQUILA – “Segneremo un nuovo passo a questa città”. Luigi D’Eramo consigliere comunale e assessore provinciale de La Destra, annuncia la partecipazione attiva alle consultazioni di coalizione aquilane.
E’ ufficialmente candidato alle primarie del centrodestra che si terranno il 18 marzo a L’Aquila. Il volto più giovane nel panorma politico è certo di poter “rappresentare” con la tutta la coalizione “una stabilità all’amministrazione di governo”.
Il cittadino non può “essere ostaggio della democrazia come è accaduto in questi giorni”. E sulla sinistra incalza:” La sinistra non può dare più nulla a questa città perchè è la stessa che governa ormai da 20 anni, sono persone usurate e non possono dare quel qualcosa in più di cui L’Aquila oggi ha bisogno”.
Mettere mano alla macchina amministrativa comunale per ricucire il rapporto con i cittadini: questo è stato uno dei temi piú apprezzati dalla gente entusiasta. “Il palazzo è oggi troppo legato alle dinamiche politiche – ha dichiarato D’Eramo – e non è al servizio delle persone”.
Nonostante la giovane età, D’Eramo non ha posto la questione generazionale, ma ha chiamato a raccolta le migliori energie, quelle libere, non condizionate, per ricomporre il tessuto cittadino e rilanciarne le eccellenze nel rapporto col resto della regione e con i territori vicini. Sulla sicurezza D’Eramo ha lanciato la proposta di integrazione delle forze di polizia locali, anche in ragione del ruolo di capoluogo regionale dell’Aquila.
Sulla ricostruzione D’Eramo è stato durissimo: il Piano presentato è assolutamente insufficiente e lacunoso: “La gente ha bisogno di certezza, deve sapere quando tornerà a casa. C’è bisogno di verità”.
D’Eramo ha esortato la Città ad andare a votare alle primarie del centrodestra: “Scegliere il sindaco alle primarie, garantirà stabilità amministrativa contro una maggioranza di centrosinistra litigiosa e sotto sacco”.
Prospettiva 2022. Tutto un altro futuro: una proposta chiara per i prossimi dieci anni, quelli che corrispondono a due mandati amministrativi, quelli necessari a immaginare una città realmente ricostruita, materialmente e nell’anima, contro le lobby finanziarie e familistiche.
D’Eramo ha concluso proponendosi come “Un sindaco che della determinazione e della coerenza ha fatto la sua ragione”.