L’AQUILA – E’ stata rinviata al 6 luglio, l’udienza dibattimentale sul crollo del Convitto nazionale in cui persero la vita tre minori a seguito del sisma del 6 aprile 2009. Si tratta di Luigi Cellini, 15 anni, di Trasacco e due stranieri Ondreiy Nouzovsky, (17) e Marta Zelena (16). Sotto accusa, per omicidio colposo e lesioni, il preside del Convitto Livio Bearzi e il dirigente provinciale Vincenzo Mazzotta. Il preside e il dirigente della Provincia (ente che gestisce alcune strutture scolastiche) sono imputati di omicidio colposo e lesioni colpose. Il preside non avrebbe mai sottoposto la vecchia struttura ai restauri. Inoltre non sarebbe mai stato redatto un piano per la sicurezza. A Mazzotta sono mosse contestazioni simili. Tra le accuse al preside la mancata evacuazione dell’edificio realizzato oltre un secolo fa. A chiedere il rinvio, sono stati oggi, l’avvocato Giovanni Geppia, del Foro di Teramo, (in rappresentanza della Provincia dell’Aquila) e l’avvocato Massimo Lucci (in rappresentanza del Convitto nazionale), enti entrati nel processo quali responsabili civili. I due avvocati hanno annunciato l’intenzione di dare avvio nei prossimi giorni, con le rispettive compagnie assicuratrici, ad una serie di visite mediche ed incontri con le parti offese con lo scopo di soddisfare le istanze risarcitorie che ammontano a circa 4 milioni di euro, somma da dividere ugualmente tra i due enti citati. Sempre nel corso dell’udienza l’avvocato Antonio Giuseppe Mazzotta, padre dell’imputato, ha annunciato la volonta’ da parte del proprio asssitito di non sottoporsi all’interrogatorio mentre Bearzi, tramite il proprio legale, si e’ riservato di decidere nell’udienza fissata il 6 luglio. Il pm titolare dell’inchiesta sul crollo del Convitto, Fabio Picuti, ha depositato i verbali dei due interrogatori ai quali era stato sottoposto Mazzotta. Il 6 luglio e’ prevista la requisitoria del pm.
Crollo convitto nazionale. rinviata al 6 luglio la requisitoria dell’accusa
MORIRONO TRE STUDENTI
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