L’AQUILA – Venerdì 16 marzo 2012 alle ore 16, presso l’Auditorium “Sericchi” della Cassa di Risparmio dell’Aquila complesso via Strinella 88 – via Pescara 2-4 L’Aquila – avrà luogo la presentazione del volume L’Aquila oltre i terremoti. Costruzioni e ricostruzioni della città a cura di Simonetta Ciranna e Manuel Vaquero Piñeiro e a seguire un dibattito sulla ricostruzione post-sisma del 2009.
La presentazione del volume (numero monografico di “Città&Storia”, rivista pubblicata dall’Associazione Italiana di Storia Urbana e dall’Università degli Studi di Roma Tre) sarà curata da Gaetano Sabatini, professore di Storia economica dell’Università di Roma Tre, e da Gianfranco Spagnesi, professore di Storia dell’Architettura dell’Università di Roma La Sapienza. Alla tavola rotonda parteciperanno i protagonisti storici delle ricostruzioni, le istituzioni amministrative, culturali ed economiche, i professionisti e i cittadini.
La ricostruzione dell’Aquila non solo offre l’occasione di riflettere sulla governance del territorio e dei fenomeni urbani, ma anche di rimette al centro della scena il fragile destino di una città, ora colpita dalla natura ora non sorretta da un favorevole contesto politico-economico. E lo deve fare, alle soglie del XXI secolo, quasi riportando in discussione il modello di città nata a metà del XIII secolo dall’aggregazione di 99 castelli. Allora si trattò di una decisione imperiale la quale, anche durante la fase di dominazione spagnola, vide un lungo periodo di occupazione e organizzazione dello spazio intra moenia segnato da una sequenza di terremoti distruttivi; fino al devastante sisma del 1703, con i vuoti raffigurati ancora a metà secolo nella pianta di Antonio F. Vandi, e a quello della Marsica del 1915, che contribuirà ai radicali cambiamenti dell’Aquila attuati tra gli anni trenta e quaranta del Novecento, con il rafforzamento dell’asse direzionale della città lungo il quale si trovano la piazza del Mercato e (appena discosta) la piazza del Palazzo, con il castello Spagnolo e il Palazzo dell’Esposizione del 1888 a fungere da fondali monumentali.
Paradossalmente, se il potere imperiale nel secondo Duecento aveva fondato e rifondato la città riunendo in un unico centro urbano realtà demiche sparse, settecento anni dopo, sempre rispondendo alla volontà di un potere politico lontano dalla città, la strada imboccata è di segno contrario facendo nascere nuove micro-aggregazione che sul piano simbolico tanto ricordano i 99 castelli di medievale memoria.
L’Aquila si trova a essere una facile preda per una generalizzata e spietata speculazione edilizia legata al cambio d’uso dei suoli, all’edificazione pur in presenza di popolazione in calo, alla creazione di patrimoni immobiliari dove prima non c’erano, alla crescita delle rendite da affitti e vendite.
Su questa composita filigrana, dove il passato s’incrocia con il presente, si proiettano i saggi presenti nel volume, risultato di uno sforzo collettivo e interdisciplinare teso a individuare sia le criticità di una città in perpetua ricostruzione, sia i numerosi punti di forza su cui fare leva per il suo risorgimento in un momento storico così complesso e contro il rischio che L’Aquila finisca relegata in una zona griglia, lasciata da parte per mancanza di risorse interne e esterne, ripiegata sino all’isolamento e alla marginalizzazione.
(estratto da L’Aquila: da 99 castelli a 19 “new town”. Vicende storico-urbanistiche di una città in bilico, introduzione al volume di S. Ciranna – M. Vaquero Piñeiro)

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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