L’AQUILA. La “Barattelli” è d’accordo con la realizzazione dell’auditorium di Renzo Piano nel parco del Forte Spagnolo che non piace agli ambientalisti e a gran parte degli aquilani. La Società musicale ritiene che in un momento come questo ed in presenza di spazi artistici nettamente carenti, l’opera, i cui lavori sono cominciati da poco, abbia una sua utilità e ne spiega le ragioni in una nota. “L’Ente Musicale Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”- si afferma- in merito all’avvio dei lavori dell’Auditorium del Castello progettato da Renzo Piano, in considerazione delle numerose polemiche che nei giorni scorsi sono apparse sulla stampa, sostiene fortemente il progetto nella convinzione che tale opera possa essere utile alla città per innumerevoli motivi.
UN LUOGO PER LE ATTIVITA’ CULTURALI
“Primo fra tutti è l’avere, nel giro di pochi mesi, un luogo dove svolgere attività culturali, uno spazio per la Musica che, per il tempo che sarà necessario, andrà a sostituire lo storico Auditorium “Nino Carloni” all’interno del Castello Cinquecentesco. Uno spazio che, come prima del sisma, non verrà destinato solamente ai concerti della Barattelli, ma sarà a disposizione di altre istituzioni o associazioni attualmente senza una sede o di altre attività che fanno fatica a trovare posti adeguati.
“Il progetto è nato già nell’estate del 2009 dall’incontro fra Claudio Abbado, Renzo Piano e Giorgio Battistelli (nomi che a livello internazionale non hanno bisogno certo di presentazioni), cui seguì la generosa adesione della Provincia autonoma di Trento. Successivamente si sono avuti tutti i passaggi amministrativi e burocratici, dei quali la città è stata sempre informata attraverso gli organi di stampa.
INFORMAZIONI APPROSSIMATIVE
In questo ultimo periodo, proprio a ridosso dell’avvio dei lavori e, soprattutto, del fibrillante clima politico locale, legato alle ormai prossime elezioni amministrative, si leggono dichiarazioni che spesso contengono informazioni approssimative.
Vale la pena ricordare che la forza della proposta culturale prima del sisma all’Aquila era costituita proprio dalla molteplicità degli spazi attivi e dedicati, all’interno del centro storico, alla cultura e allo spettacolo. Non si può quindi certo parlare di inutile sovrabbondanza di nuovi spazi che verranno comunque utilizzati da molti operatori del settore.
DUECENTOCINQUANTA POSTI NON SONO POCHI
Certo, anche se i 250 posti di cui potrà contare il nuovo Auditorium non potranno risolvere il problema della carenza di spazi adeguati per lo spettacolo a L’Aquila, comunque sostituiranno per il momento quelli persi nell’Auditorium “Nino Carloni” all’interno del Castello, e non è poco.
Volendo guardare avanti, questa struttura, progettata come uno strumento musicale, con caratteristiche acustiche assolutamente performanti, potrà anche essere usata come spazio altamente tecnico e attrezzato per prove, registrazioni di concerti e si aprirà così ad un interesse vasto ed internazionale.