L’AQUILA – Una chiusura ingloriosa per il Consiglio e l’amministrazione comunale. Nella sua penultima riunione prima delle prossime elezioni, il massimo consesso civico si è sciolto per mancanza di numero legale, perché non è stato trovato l’accordo nella stessa maggioranza per la gestione delle cosiddette ‘aree bianche’, il cui piano non è stato approvato com’era nelle aspettative dell’assessore Roberto Riga. Il sindaco Massimo Cialente ha trovato il modo di dare di nuovo la colpa a quello che sembra essere ormai il suo avversario principale, e cioè Giorgio De Matteis, accusando di aver bloccato la seduta i consiglieri che fanno capo a lui.
“L’Aquila Città Unita” non può fare altro che stigmatizzare questo comportamento. Addossare ad altri responsabilità proprie, è diventata ormai un’abitudine di questo sindaco “che non ha mai colpe di alcun genere”, per cui tocca agli elettori liberarsene con un voto chiaro alle prossime elezioni di maggio. Intanto non si può non rilevare che Cialente continua con i suoi libri dei sogni. L’ultimo è il miliardo e mezzo che dovrebbe arrivare se andrà in porto l’iniziativa dell'”Aquila Capitale della Cultura Europea”, una manifestazione tutta di là da venire e che per ora si basa su un progetto farraginoso che non si sa quante possibilità abbia di essere finanziato.
Intanto “L’Aquila Città Unita” saluta con soddisfazione l’arrivo nel Progetto “L’Aquila Città Aperta” della lista civica di Luigi D’Eramo, che dopo la trappola delle false primarie del centrodestra, ha deciso di lasciare i suoi compagni di strada e di unirsi a Giorgio De Matteis che prosegue con l’aggregazione di forze e di consensi che lo porterà ad essere il primo sindaco al di sopra dei partiti e della politica come vogliono gli aquilani stanchi delle promesse e delle mancate realizzazioni di questa