Doveva servire l’ultima seduta del consiglio comunale perché la nostra amministrazione si decidesse a ridurre la tassa sull’occupazione di suolo pubblico per i cantieri della ricostruzione. Anche stavolta Consiglio e giunta arrivano con tre anni di ritardo. Si dirà: meglio tardi che mai. Certo la campagna elettorale può fare miracoli: la riduzione del 95 per cento sull’occupazione del suolo pubblico, lo sblocco delle ‘aree bianche’, l’inizio dei lavori per i sottoservizi, l’orribile auditorium di Renzo Piano che costerà 7 milioni di euro ma che è un’opera provvisoria che tuttavia potrebbe diventare definitiva, e via elencando. Tutti provvedimenti che, in un modo o nell’altro fanno discutere, ma che il sindaco ritiene che possano tornargli utili per essere rieletto, anche se, dicono, non si sente tranquillo. E’ comprensibile perché saranno gli aquilani a decidere col voto il suo destino(Antares).

 

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