L’AQUILA – “Tra vent’anni avrò quarant’anni”, considerazione lapalissiana che però vuole essere anche una provocazione di Appello per L’Aquila per portare al centro della discussione i ragazzi che vivono all’Aquila e che nel capoluogo abruzzese stanno crescendo e intendono restarci.
Lo hanno confermato proprio gli interventi dei più giovani presenti all’incontro di ieri sera, negli spazi della palestra “Zero Gravity” nel centro storico dell’Aquila a San Bernardino. C’erano Marco Beez D’Amico e Andrea Marchetti di Zona Rossa Crew, Iacopo Scotti Snook e i Prisioners, Ju Frenz di Dabadub Sound System.
Nelle loro parole la preoccupazione che “il centro stia diventando una cosa percepita come lontana, dove è difficile arrivare”, quando prima non era così, alcuni di loro hanno avuto il coraggio di aprire un’attività commerciale proprio nel cuore dell’Aquila, ma hanno paura di essere lasciati soli. Chiedono strutture per lo sport, per potersi incontrare, per non crescere solo come “una generazione da bancone“…di un bar.
Vorrebbero che L’Aquila smettesse di essere al centro dell’attenzione nazionale per il terremoto e venisse citata, conosciuta anche per le cose interessanti che si fanno: manifestazioni sportive, culturali, musicali. E poi il lavoro e la formazione, per non essere costretti ad andarsene.
Le loro analisi dirette e senza mezzi termini vengono commentate dagli “adulti” presenti, come il maestro dello sport e allenatore della nazionale di nuoto Carlo Vivio che invita la città a non “perdere più occasioni e tempo e uscire dall’immobilismo”.
“L’Aquila sarà una città morta quando smetteremo di sognare” è la risposta appassionata del rugbysta aquilano Maurizio Zaffiri che si augura come “le prossime elezioni comunali possano tracciare una linea per ricominciare da capo“.
L’attrice Giorgina Cantalini racconta ai ragazzi presenti le sue esperienze di formazione e professione tra amore e odio per L’Aquila, augurando ai più giovani di poter vivere in una città senza più corazze, dove far crescere i propri sogni, concretamente.
Arriva allora la risposta del candidato sindaco Ettore di Cesare che spiega come ora più che mai sia necessario “dare alla città, ai ragazzi e a noi stessi la possibilità di provare a cambiare rotta, scavalcando una volta per tutte gli interessi particolari e lavorando per il bene comune dei cittadini, tutti. Non possiamo permetterci di consegnare L’Aquila ai soliti nomi che non stanno facendo una coalizione di governo, ma stanno radunando gruppi di potere solo per potersi spartire una città che non ricostruiranno mai. La proposta e la soluzione di Appello per L’Aquila”, dice Di Cesare, “è in ciò che sostiene da principio la sua campagna elettorale: cambiare la priorità degli investimenti e delle scelte per questa città. Non privilegiando le rendite di posizione, ma avendo il coraggio di puntare su ricerca, formazione, tecnologie e tutto quanto sia davvero linfa vitale per questo territorio. Non scatole vuote”.
Il prossimo appuntamento per la cittadinanza con L’Appello per L’Aquila sarà domenica 25 marzo alle 17.00 al centro polifunzionale di Onna.