L’AQUILA – “Le segreterie regionali di CGIL FP, CISL FP, UIL FP e DIRER hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della Regione Abruzzo per denunciare – si legge in una nota – le gravi carenze della Amministrazione regionale nella riorganizzazione delle strutture e la pessima gestione del personale e per le ricadute che tale situazione ha sull’efficienza dell’azione amministrativa e sull’erogazione dei servizi ai cittadini. Emerge, ormai, in tutta evidenza la totale disorganizzazione, mancanza di pianificazione e programmazione in cui l’Assessore Carpineta si sta muovendo.
Ormai gli esempi sono molti – dicono i sindacati -; a partire dall’ attuazione del processo conseguente la soppressione degli Enti Strumentali che sta avvenendo nel caos piu’ totale; a tre mesi dal passaggio in Regione c’e’ ancora incertezza sulle funzioni che i dipendenti devono svolgere, sull’inquadramento, sulle risorse a disposizione per il salario accessorio.
La mancanza di una chiara misurazione delle performance organizzative delle strutture regionali, con incertezze e continui rinvii e senza alcun coinvolgimento dell’utenza, contrasta con la tanto declamata riforma sul merito e non portera’ alcun beneficio nell’erogazione dei servizi ai cittadini”.
La proposta di legge di riorganizzazione della Regione non e’ altro – sempre secondo i sindacati di categoria – che una sgangherata rivisitazione della attuale L.R. 77/99 inidonea al miglioramento dell’Ente, inefficace nell’attuazione del principio della separazione fra potere politico e gestione, in contrasto con le norme della riforma Brunetta che impongono trasparenza, pubblicita’ e merito per il conferimento degli incarichi la dirigenza . Ed infine, tante misure che tagliano e depotenziano le strutture amministrative, mentre di contro si potenziano le strutture a supporto dei politici.
Sostanzialmente – affermano i sindacati – si vuole che la disorganizzazione e le carenze della Regione di oggi diventino una realta’ stabile. I sindacati – prosegue la nota – dicono basta a riforme di facciata, a tagli lineari ed indiscriminati della spesa e della dotazione di personale; e’ indispensabile una vera e moderna riorganizzazione delle strutture che consenta una ridistribuzione delle risorse in relazione alle effettive necessita’ per gli obiettivi strategici da realizzare.
Le organizzazioni contestano il metodo fin qui usato dall’Amministrazione regionale, caotico e contradditorio, senza un’analisi delle criticita’ attuali, senza una visione organica e strategia del futuro della Regione, del ruolo e delle funzioni da svolgere in un’ottica di riforma del sistema di governo del territorio. Non e’ cosi’ che si porra’ in essere quel cambio di passo che tutti si aspettano dal Governo regionale. E’ necessario fermare un percorso che inestimabili danni puo’ produrre all’assetto dell’Ente, in termini di efficienza e di miglioramento dei servizi ai cittadini.
Contro le proposte gravi e sbagliate, dell’Assessore Carpineta i sindacati, che hanno proclamano lo stato di agitazione del personale, chiedono l’attivazione urgente di un tavolo di confronto ed effettueranno assemblee dei lavoratori della Regione Abruzzo per discutere con loro circa le gravi carenze dell’Amministrazione Regionale e decidere le azioni conseguenti”.