L’AQUILA – Come nei Promessi Sposi del Manzoni, per il Sindaco Cialente e per l’ass.re Moroni il concorso per un dirigente amministrativo “s’ha da fare”. Il Sindaco Cialente, pur di essere rieletto non si ferma nemmeno di fronte alla Legge.
Infatti una delle prove prevista per il 6 aprile 2012, cade in una delle festività religiose ebraiche individuate dal Ministero degli Interni e riportate nella Gazzetta n. 174 del 28 luglio 2011 a cui l’art. 6 del DPR 487/1994 che prescrive che le prove concorso non possono avere luogo nei giorni di festività religiose ebraiche.
Non sembra poi trascurabile che per la fretta di concludere il procedimento la seconda prova scritta la Commissione concorso l’ha fissata nel terzo anniversario dei tragici eventi che hanno sottratto a numerose famiglie aquilane i propri cari, e nel contempo la Giunta Cialente proclama 3 ore di lutto cittadino, dalle ore 09: alle 12:00, nella giornata.
Ed è imbarazzante, per un cittadino aquilano, venire a sapere che il dirigente preposto agli Enti Partecipati non è stato in grado di acquisire in tre mesi i dati “necessari alla determinazione della spesa del personale” e nel contempo leggere le dichiarazioni dell’assessore al Personale che dichiara che “laddove, invece, dai risultati dei calcoli, si giungesse alla determinazione del superamento di tale limite, l’Ente non procederebbe all’assunzione del dirigente di cui trattasi”.
Per ragioni di rispetto delle regole e trasparenza verso l’opinione pubblica bene farebbe il Sindaco Cialente a chiarire, con documenti alla mano, se il Comune dell’Aquila è per caso incappato in uno dei divieti che impediscono la stipula di nuovi contratti di lavoro quali:
a) la rideterminazione della dotazione organica di Comune e degli Enti strumentali;
b) la ricognizione delle eccedenze di personale ricomprendendo le aziende comunali,
c) il rapporto tra spese del personale e spesa corrente è inferiore al 50%;
d) se ha ridotto le spese di personale rispetto all’anno precedente;
e) se ha adottato il piano delle performance,
f) patto di stabilità.
Come appropriato apparirebbe un chiarimento da parte dell’Assessore al personale sulla legittimità, D. Lgs. 165/2001 e 267/2001, o opportunità istituzionale, che un Consigliere o un Assessore comunale in carica possa partecipare ad un concorso pubblico per dirigenti le cui prove sono previste nel corso della consiliatura.
Come utile è conoscere i motivi che dal 5 luglio 2011, sebbene i candidati “ammessi con riserva” (art. 16 Reg. Com.) siano 81 e non 81.000, impediscono all’ufficio del personale di verificare, definitivamente, il possesso dei requisiti essenziali a partecipare, come ad esempio i cinque anni di appartenenza al ruolo di categoria immediatamente inferiore a quella dirigenziale.
Potrebbe l’ammissione con riserva nascondere la mancanza dei requisiti di alcuni concorrenti?
Con un’Amministrazione impaziente di proclamare il vincitore prima del turno elettorale bene farebbero gli Enti preposti al controllo di legittimità come Prefettura dell’Aquila, Corte dei Conti, e Funzione pubblica e organizzazioni sindacali, per dare certezze al vincitore, verificare che tutto il procedimento sia all’interno del solco della legittimità e non inficiato per cui il Comune non assumerebbe alcun dirigente.