L’AQUILA – Nessun tentativo di dotare il Comune di una ben organizzata e unica sede comunale. Si preferisce mantenere una totale disorganizzazione degli uffici, insieme a una chiara inefficienza
del’azione amministrativa e qualsiasi forma di serio controllo sulla complicata attività post sisma.
A dirlo non siamo noi ma il presidente della Commissione Controllo e Garanzia Enzo lombardi che nella sua
relazione sulla riorganizzazione del Comune, snocciola lo “sperpero di pubbliche risorse, di finanziamenti statali e comunali di tale rilevanza che avrebbero consentito al comune dell’Aquila di realizzare in pochi mesi, una o più strutture contigue sicuramente più idonee ed efficienti”.
Come potrete vedere dall’allegato che vi proponiamo in esclusiva la previsione di spesa che il comune ha fatto per pagare nel 2012 le sedi comunali in locazione è di 1.739.014,42. Si va da un ‘contratto non
esistente’ con Palmerini per il SUAP che dall’agosto del 2009 percepisce mensilmente 5.426,23; Al canone più altro con l’EDIl Porta Romana di Ercole Rotilio, la sede dell’ufficio Sisma dove il comune prevede di spendere 37.852,50 mese.
Ma perché il veto sulla sede unica? Sempre dalla carte si evince che l’ente preferisce attendere la ristrutturazione dell’ex IPAB per una sede unica piuttosto che costruirla altrove. Secondo alcuni consiglieri, anche molto vicini al sindaco (vedi intervista a Enrico Perilli), in quella sede non ci entreranno tutti gli uffici.
Quasi due milioni di euro spesi in affitti ognianno per l’ente sono troppi. Con un meccanismo leasing, il Comune si ritroverebbe in 10 anni una sede di proprietà, invece di dare agli imprenditori quei
soldi. “In questa città – dice Perilli nell’intervista ad AquilaTv – si è sempre privilegiato l’affitto, contro la logica del buon padre di famiglia, ed è un favore che si fa agli imprenditori per i quali è come vincere al Totocalcio”