L’AQUILA – ‘’Il nostro impegno per l’Aquila non ha bisogno di imprimatur, riconoscimenti o ‘certificazioni di qualità’ da parte di altri che non siano i cittadini di questa città, già sufficientemente oltraggiata dalla politica. CasaPound Italia è stata presente nell’area del cratere a partire dal giorno dopo il terremoto del 2009 e ha mostrato, pale alla mano sui luoghi devastati dal sisma ma anche con la raccolta di aiuti e la gestione del magazzino nel campo di Poggio Picenze, le sue capacità organizzative e la correttezza del suo modo d’agire. Di altre ‘patenti’ Cpi non ha certo bisogno’’. Così Paolo Ardini, candidato come indipendente al consiglio comunale dell’Aquila nella Lista ‘Prospettiva 2022’, replica ai Verdi, sostenitori dello stesso candidato sindaco Giorgio De Matteis, che avevano detto di dissociarsi da Ardini, definendolo l’‘’unico e solo candidato che inneggia ai valori di CasaPound, alla violenza e alle sassaiole’’.
‘’Non ‘inneggio’ a CasaPound e al fascismo, tanto meno alla violenza e alle sassaiole – replica Ardini – Al contrario di molti professionisti della politica più becera, CasaPound infatti non usa ‘inneggiare’ né dedicarsi all’oratoria fine a se stessa: preferisce agire, in questo caso lavorare per l’Aquila e la sua ricostruzione, al di là di steccati ideologici fuori luogo e con il pragmatismo imposto dalla consapevolezza che in tre anni, sotto la guida di Cialente, la città non ha fatto un passo avanti su questo fronte’’.
‘’Per quanto ci riguarda – conclude Ardini – riteniamo che di fronte a un’emergenza di questo tenore non ci sia tempo per trincerarsi dietro il pregiudizio. Alle deliranti affermazioni di chi ci accusa di ‘discriminazione, sopraffazione, razzismo’ risponderemo in Tribunale. Ai Verdi comunque consigliamo di seguire la stessa strada di CasaPound: invece di perdersi in chiacchiere o di studiare l’anatomia di liste e candidati, l’invito è dunque a confrontarsi sui contenuti, tanto con i compagni di schieramento che con gli avversari politici’’.