L’AQUILA- “Che cosa si vuol fare col piano di ricostruzion, che è ancora un contenitore vuoto, e la realizzazione dei sottoservizi ? Come intendono agire i due candidati alla polttrona di sindaco? Lo chiedono in una lettera il Collegio dei Periti industrali e l’Ordine degli architetti della Provincia. Eccola. “In questi giorni, dopo i risultati del primo turno delle elezioni amministrative, si ha modo di assistere e/o di sentire, vari interventi dei candidati Sindaci al Comune di L’Aquila.
Non possiamo non notare che i discorsi proposti sembrano sempre ispirati alla mera ricerca di consensi fini a se stessi, dimenticando che questa città, e non solo da questo momento, ha più bisogno di scelte concrete, di impegni seri, scevri da ogni demagogia ed improntati alla lealtà nei confronti dei cittadini.
Ed allora avendo una qualche consapevolezza sulla complessità delle situazioni che contornano il tema della RICOSTRUZIONE, ci sentiamo di porre ai candidati Sindaco, nel momento della ricerca del consenso all’Amministrare, quindi non più nella fase dell’agone di affermazione politico – partitica, alcune domande particolarmente riferite al Centro Storico o meglio ai Centri Storici, di questa, ancora martoriata, città dell’ Aquila.
– ” Preso atto che il “piano di ricostruzione” proposto dal Comune dell’Aquila è ancora un contenitore da riempire di contenuti concreti che non possono essere sottaciuti, quali quello della gestione logistica delle attività dei cantieri della ricostruzione, che non può essere gestita se non in maniera preordinata, in considerazione della vastità degli interventi e della conformazione urbana della città. Per cui dovrà, presumibilmente, essere redatto un piano di azione che consenta di individuare, perfino nel dettaglio, le zone, le aree, gli aggregati che potranno cominciare a ricostruire e quelle che dovranno attendere il loro turno. Ciò anche in ragione di tutti gli aspetti di gestione della sicurezza dei luoghi di lavoro o di viabilità o,ancora, di stoccaggio dei materiali di costruzione e/o di risulta e così via per quanti altri aspetti di necessaria attenzione.
– Considerando altresì che già si intravedono alcune contraddizioni operative, quali quelle di scavare, richiudere, rifinire per poi riscavare, richiudere ecc… ecc…., quale piano si intende attivare per la realizzazione dei sottoservizi che appaiono essere base necessaria per l’effettiva possibilità di ricostruire? Sul punto ci piace ricordare che, insieme con gli altri Ordini e Collegi professionali, abbiamo avuto modo di formulare proposte innovative che avrebbero eliminato diversi problemi.
Quali, ad esempio, quelli dell’allocazione dei gruppi di misura negli edifici in muratura, dell’eliminazione da vie e palazzi di tubi, cavi, fili e quant’ altro definibile deturpante di un centro storico universalmente dichiarato di rara bellezza. Creando, inoltre, perfino il presupposto di far assumere alla nostra città il ruolo di città più eco-compatibile di Italia, se non d’Europa. Creando i presupposti per predisporre colonnine di ricarica elettrica per autoveicoli che consentirebbero di autorizzare l’accesso al centro storico ai soli veicoli elettrici, ma anche ipotizzando il trasporto in pneumatico dei rifiuti s.u.. Certamente avveniristico, ma sicuramente fattibile, visto che, al di là delle autorizzazioni concesse, il sottosuolo del centro storico dovrà essere totalmente sventrato. Purtroppo non abbiamo avuto mai risposta.Ciò detto ci piacerebbe di sapere cosa ognuno dei candidati si prefigge di fare in ordine alla piccola parte di tematiche proposte, magari prima del ballottaggio, come atto di impegno nei confronti dei cittadini che hanno bisogno di verità e non di facili illusioni.