L’AQUILA – “Solidarietà e piena condivisione per le posizioni manifestate dal sindaco di Villa Sant’Angelo, Pierluigi Biondi, nella lettera aperta inviata ieri alla governance della ricostruzione”: è la posizione espressa dai primi cittadini dell’area omogenea 8: Francesco di Paolo (Barisciano), Nicola Menna (Poggio Picenze), Silvano Cappelli (San Demetrio ne’ Vestini), Giovanni Berardinangelo (Sant’Eusanio Forconese), Fausto Fracassi (Ocre), Antonio Gentile (Fossa), Giovanni Rosa (Fagnano Alto), Sabrina Ciancone (Fontecchio), Tullio Camilli (Tione degli Abruzzi) e Fabio Camilli (Acciano).

“Da tempo il territorio da noi rappresentato – aggiungono i sindaci – che, fatta salva la situazione del capoluogo, costituisce la zona più gravemente danneggiata dal terremoto, reclama un’attenzione specifica in virtù del carico di lavoro e della complessità della ricostruzione”.

“A tal proposito, vista l’urgenza di individuare strumenti utili a garantire lo snellimento delle procedure e l’accelerazione dell’esame delle pratiche di riparazione degli edifici dei nostri centri – concludono i primi cittadini – la capacità di ascolto e di azione della struttura commissariale sarà valutata nella delicata definizione degli Uffici tecnici comprensoriali, argomento sul quale abbiamo già inviato una nostra proposta”.

Esprimo assoluta solidarietà al collega Pierluigi Biondi, sindaco di Villa Sant’Angelo, che in una lettera durissima, denunciando due anni di angherie ed inefficienze del Commissario alla ricostruzione Chiodi
e del coordinatore Stm Fontana, ha deciso di sospendere l’attività degli uffici tecnici del proprio Comune impegnati nella ricostruzione.
Gli esprimo solidarietà perché io sono quello che più può capire le frustrazioni, le difficoltà, la solitudine e il senso di impotenza che ti assale quando sai di dover fare delle cose che si possono fare, ma ti scontri con l’inefficienza di una burocrazia che ti uccide.
Ho sempre stimato Pierluigi Biondi, sebbene di tutt’altro orientamento politico, per come ha lavorato prima e dopo il sisma. Oggi lo stimo ancora di più perché sindaco di un piccolo Comune, uno di quelli che più sono stati ricattati o bloccati dalla Stm, ha trovato il coraggio di dire basta a questa situazione, rompendo il muro di rassegnazione di chi sta subendo angherie quotidiane.
Solo chi come me, ogni giorno si trova da un lato con le richieste dei cittadini e dall’altro nell’impossibilità di agire per colpa della struttura commissariale, può capire le sue parole.

Massimo Cialente

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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