L’AQUILA – “Due fiere per la ricostruzione nello stesso periodo? continuiamo così, facciamoci del male…” dice Luciano Ciancarella che orgoglioso annuncia la presenza di Caterpillar, con Amministratore Delegato più Direttore Generale Italia in persona, e l’esposizione di tutte macchine nuove: mini-escavatori di ultima generazione, specifici per le demolizioni in spazi angusti – come i vicoli e soprattutto i palazzi aquilani – particolarmente adatti a lavori delicati di ristrutturazione o demolizione controllata.
Anche quest’anno siete al Salone della Ricostruzione. Con quale spirito partecipate? Qual è il vostro bilancio della scorsa edizione?
Anzitutto permettimi di lamentarmi del fatto che all’Aquila, a ridosso del Salone, che quest’anno affronta la seconda edizione, si sta organizzando un’altra fiera dedicata alla ricostruzione. Che senso ha, se non quello di danneggiarle entrambe? E’ un vezzo tutto aquilano, che riecheggia l’attitudine nazionale a farsi del male da soli. Non voglio stare a discutere nel merito – se sia meglio l’una o l’altra, quali differenze ci siano o chi le organizzi… – mi fermo prima: è una cavolata, punto.
Comunque, anche quest’anno noi saremo al Salone. Abbiamo avuto un grande ritorno dalla prima edizione, sia in termini economici che di immagine, quindi non solo partecipiamo di nuovo ma lo faremo in grande stile. Caterpillar non espone ovunque, sceglie con cura le ferie più importanti o i progetti che ritiene validi. Quindi è con un certo orgoglio che ho saputo che parteciperà l’Amministratore Delegato in prima persona, accompagnato dal Direttore Generale Italia. Un impegno che dimostra con quanta attenzione si guarda all’Aquila e alla fiera. Il grande successo dell’anno scorso è stato in qualche modo sorprendente, perfino inaspettato. La seconda edizione sarà un banco di prova: reggeremo il ritmo, manterremo l’attenzione che magari la prima volta veniva un po’ anche dal richiamo della novità, saremo magari capaci di fare meglio? Questo sarà un anno decisivo. Per questo l’apertura all’estero di cui si parla per la terza edizione forse sarebbe stata opportuna adesso, per approfittare della spinta propulsiva delle aspettative sulla ricostruzione.
Nelle settimane scorse hai rilasciato dichiarazioni molto deluse sui ritardi della ricostruzione.
Noi siamo all’Aquila dal ’93-’94 e ci siamo creati un nome e uno spazio col nostro lavoro. Dico questo perché è importante distinguere le imprese locali che non sono nate ad hoc o arrivate qui per fare affari sul terremoto. Noi eravamo qui prima, ci siamo stati durante e, spero, ci saremo dopo. Certamente, dopo quello che ci è successo, la crisi congiunturale e tutto il resto, siamo pronti a fare la nostra parte nella ricostruzione. Anzi, ci contiamo. Abbiamo investito per prepararci, abbiamo ingrandito il capannone, assunto altre persone… Siamo pronti, anzi abbiamo altri investimenti da fare – sulle persone e sulle cose. Però bisogna che qualcosa si muova, perché non possiamo stare fermi nell’attesa di un’attività che viene rimandata di mese in mese. Come la mia, ci sono molte altre imprese locali “in attesa di”. E’ ora che si cominci a lavorare, solo questo chiediamo: che la ricostruzione parta e ci permetta di rimettere in moto l’economia. Vale per me, per il territorio, per chi sta aspettando di tornare a casa, per tutti.
Hai accennato velatamente ai “furbetti della ricostruzione”, a chi è arrivato all’Aquila per fare speculazione, magari illegalmente. Come ci si difende? In qualità di imprenditori locali, avete suggerimenti o richieste da porre alla PA, al governo, al Prefetto?
E’ chiaro che il filtro contro le infiltrazioni può farlo solo la P.A. Da noi vengono quasi ogni giorno nuove imprese ma non abbiamo molti strumenti per capire davvero con chi abbiamo a che fare e non vogliamo colpire nemmeno aziende che magari vengono da fuori ma che sono oneste e decise a portare lavoro. Quello che possiamo fare – e facciamo – è segnalare qualsiasi comportamento o elemento che ci appaia sospetto. Vogliamo salvaguardare il tessuto economico sano del nostro territorio, non solo per noi o per le imprese aquilane, ma per il futuro della città che lasceremo ai nostri figli.
Che novità porterete al Salone?
Molte. Presenteremo TUTTE macchine nuove. E’ importante dirlo, perché la gente non pensi che se è già venuta allo stand l’anno scorso ha già visto i nostri mezzi. Venite, invece, perché abbiamo i modelli nuovi. Porteremo dei MINI-ESCAVATORI di ultima generazione. Specifici per le demolizioni in spazi angusti – come i vicoli e soprattutto i palazzi aquilani – e particolarmente adatti a lavori delicati di ristrutturazione o demolizione controllata. Risorse che possono essere fondamentali per non danneggiare ulteriormente un edificio storico, un capitello prezioso, una volta affrescata, una struttura antica. Forse non tutti riflettono sull’importanza dello sviluppo tecnologico anche nel nostro settore. Oggi ci sono macchine completamente computerizzate, che hanno incrementato le loro prestazioni in almeno tre aspetti fondamentali per la qualità del lavoro e la eco-sostenibilità: inquinano poco, sono SICURE per gli operatori, abbassano drasticamente i tempi di lavoro. Provare per credere.