L’AQUILA- “Per decenni la Regione Abruzzo ha speso molto di quello che erano le sue entrate aumentando costantemente il suo debito. Nel 2000 il debito era di 500 milioni di euro per arrivare ai 4 miliardi del 2007 quando si e’ andati in default. Perche’ la Regione e’ fallita davvero in quanto non e’ stata piu’ in grado di pagare i fornitori, soprattutto quelli del sistema sanitario. A quel punto sono dovute intervenire le altre Regioni e lo Stato come ha fatto il Fondo monetario internazionale con la Grecia e nel frattempo la Regione ha dovuto introdurre tasse in modo coattivo per far fronte al Piano di rientro”. Lo ha detto il Presidente della Regione, Gianni Chiodi intervenendo a Teramo al convegno “Economia, lavoro, sviluppo. Ridotto il debito ora tagliamo le tasse” insieme al deputato ed economista Antonio Martino, gia’ ministro della Difesa e degli Affari Esteri. “Arrivati noi al Governo della Regione – ha continuato – se non avessimo stretto la cinghia e fatto scelte molto spesso impopolari, avremmo rischiato che quel debito fuori controllo avremmo finito per pagarlo noi abruzzesi. Abbiamo voluto imporre, invece, un deciso cambiamento di rotta. Abbiamo varato misure severe per il rientro del debito sanitario, una vera e propria ‘cura da cavallo’ che ha generato sterili polemiche da parte dell’opposizione ma di cui oggi raccogliamo i frutti e siamo pronti a tagliare le tasse agli abruzzesi dopo la riduzione del debito. Oggi l’Abruzzo – ha proseguito il Presidente Chiodi – ha ridotto l’indebitamento di circa il 14%, da 4 MLD a 3,2 MLD (circa 800 milioni di euro). Quindi, nessun aumento di tasse (solo l’accisa sulla benzina per il buco della sanita’). Inoltre, non e’ stato contratto nessun nuovo debito e la spesa e’ stata ridotta di un terzo”. L’Abruzzo non e’ piu’ la regione con la piu’ alta tassazione e solo sei regioni in Italia hanno tasse piu’ basse. “Da subito – ha ripreso Chiodi – abbiamo imperniato l’operativita’ sui temi, oggi molto in voga, del risanamento e della crescita attraverso la predisposizione di importanti riforme strutturali. Dall’inizio del mandato, infatti, si e’ data soluzione di continuita’, rispetto al passato, circa l’adozione di politiche di stampo keynesiano di deficit spending, utilizzando misure di contenimento e di efficientamento della spesa pubblica regionale in funzione di un migliore assetto dei servizi da offrire ai cittadini. Si e’ anticipato di tre anni il tema del rispetto rigoroso della disciplina di bilancio di cui solo da poco tempo si parla a livello nazionale ed europeo come fiscal compact”.
“Oggi il bilancio della sanita’ abruzzese e’ in pareggio – ha confermato – si tratta di un segnale importante perche’ la sanita’ regionale potra’ essere finalmente sbloccata verso iniziative di modernizzazione e verso un servizio migliore di assistenza al cittadino. Abbiamo ridotto il debito della sanita’ senza ridurre i costi per l’assistenza che anzi sono aumentati. Sono stati fatti importanti investimenti in tecnologie ed infrastrutture – ha proseguito – ma abbiamo anche registrato ben 1118 assunzioni tra il 2010 ed il 2011 ed ulteriori assunzioni di personale medico ed infermieristico ci saranno nel prossimo futuro. Abbiamo tagliato sprechi e privilegi centralizzando acquisti attraverso gare che ci consentono di risparmiare decine e decine di milioni di euro che andremo ad investire per migliorare il sistema sanitario regionale”.