L’AQUILA – “E’ stata una macchinazione, montata per danneggiarmi da una parte politica che ho già individuato, persone che hanno voluto macchiare la mia immagine pubblica integra da trent’anni a questa parte. Altro che inciucio, insomma, altro che pasticcio con Massimo Cialente, il sindaco uscente che domenica andrà al ballottaggio con Giorgio De Matteis”.
Gianfranco Giuliante appare tranquillo e di ottimo umore. Certamente è determinato, con lui sono gli avvocati Dionisio e Paone a cui affiderà, ha già affidato, la salvaguardia della propria immagine. Prima una pausa, un attimo di riflessione per raccogliere le idee, poi comincia a raccontare “come in realtà sono andate le cose”, cioè la sua versione dei fatti.
Eccola. “I moduli – racconta – di cui ha parlato Aquila Tv nel suo articolo che fa riferimento a un presunto ‘inciucio’ tra me e Cialente, erano nella disponibilità di due rappresentanti di lista in due seggi di Paganica. Ci sono testimoni che hanno visto queste persone con i moduli in mano, che annotavano i voti che erano via via scrutinati, in particolare le preferenze date a me. I due che compilavano quei moduli sono Eugenio Pieri ex Dc, oggi vicino a Daniele Ferella, e Pierluigi Boncompagno, già al Sed del Comune e oggi in quota Udc e vicino a Emiddio Succitti . Entrambi erano rappresentanti di lista di ‘Tutti per L’Aquila’ che ha come candidato sindaco Giorgio De Matteis”.
Per Giuliante, è “totalmente falso che quei moduli siano stati predisposti da ambienti del Pdl prima delle elezioni come erroneamente si è fatto intendere, e che io vi sia in qualche modo coinvolto”. Si è invece trattato di una macchinazione che ha una sua tempistica “con l’intenzione di veicolarla prima del ballottaggio”.
Insomma, un’altra bomba ad orologeria. E Giuliante spiega perché: “Prima sono stati predisposti i moduli in campagna elettorale, poi sono state annotate le preferenze durante lo scrutinio prendendo di mira il sottoscritto per dimostrare che i voti dati a me andavano anche a Cialente (28 voti nei due seggi n.d.r.), infine quei moduli sono stati veicolati alla stampa (ad AquilaTv n.d.r.) che li ha pubblicati”.
Insomma un vero e proprio agguato. Giuliante ha voluto poi sottolineare che quei 28 voti dati disgiuntamente a lui e a Cialente “rientrano nella possibilità della competizione elettorale e non rappresentano un dato politico”. Ed ha poi aggiunto che costituiscono un dato politico su cui ragionare, i 740 voti che sono mancati invece a De Matteis e i 750 che non ha preso Properzi confrontando il suo voto personale con quello andato alle liste che hanno preso più voti”. Oltre naturalmente ai voti che sono mancati a Verini.