L’AQUILA – Tra Ferrara e Modena sta nascendo nel sottosuolo una vera e propria catena montuosa che è conosciuta dai geologi con il nome di ‘Pieghe Ferraresi’. ” Questa specie di montagna sepolta è dovuta all’avvicinamento della catena appenninica verso nord, verso il fronte alpino. Volendo fare fantageologia tra milioni di anni la pianura padana non ci sarà più ma ci sarà un’unica catena montuosa causata dallo scontro di queste due placche. Nel frattempo che si avvicina ci saranno questi terremoti”.
E’ una lunga intervista quella che il geologo Antonio Moretti rilascia in esclusiva ad AquilaTv (A BREVE L’AUDIO INTEGRALE). Parla del ritorno dell’evento sismico in Emilia. Un terremoto definito “probabile” da molti geologi visto l’ultimo evento tellurico a Ferrara nel 1571. Lo studioso afferma che esclusa la Sardegna, parte delle Alpi e della Puglia “tutto il resto d’Italia è sismico”.
E per la Calabria? “La Calabria ha avuto tanti e tali terremoti in epoca storica e talmente tanto frequenti che è prevedibile che un evento purtroppo disastroso avverrà in quella zona a breve”.
GEOLOGO:”PREOCCUPATI PER MONTEREALE E SULMONA”
E tornando sulle previsioni degli eventi Moretti spiega che anche se “previsioni è sempre difficile farne e quando avviene si sbaglia”. Coi sono altresì zone dove è alta la probabilità dell’evento. “L’Appennino è tutto interessato – dice – subito dopo il terremoto dell’Aquila c’è stato un allarme più che giustificato per la zona di Montereale e Sulmona, si tratta di un campo di perturbazione.
Tutte le zone raggiunte dalla ‘perturbazione’ causata dal sisma dell’Aquila sono le candidate al prossimo vento”. Non si può prevedere la data dell’evento, esiste la probabilità che avvenga a distanza di mesi, anni o anche decenni dall’aprile del 2009.