L’AQUILA – “Inviero’ alla Procura di Milano le varie note inoltrate in questi anni con le poche e omertose risposte ottenute sulla vicenda dei fondi dei giochi per la ricostruzione dell’Aquila”. Questo il commento dell’assessore Stefania Pezzopane sull’inchiesta che ha svelato l’intreccio perverso costruito sui soldi dei giochi destinati ai terremotati abruzzesi.
“L’ennesima beffa per L’Aquila – accusa – avvenuta evidentemente anche grazie ai silenzi e alle omerta’ del Commissario Chiodi, che non ha mai risposto alle mie richieste di informazioni e di tutti quelli che con la loro distrazione si sono resi complici di una tale vergognosa vicenda. Emergono inquietanti risvolti dagli arresti per corruzione effettuati a carico di Massimo Ponzellini.
La vicenda dei fondi, che dovevano arrivare all’Aquila dalla legge sul terremoto approvata dal Parlamento, mi era parsa oscura fin dall’inizio. Il decreto prevedeva che una percentuale delle giocate e delle lotterie fosse destinata alla ricostruzione dell’Aquila, ma dopo tre anni, del milione e 500 mila euro non si trovava traccia. Eppure fioccavano i comunicati stampa dei Monopoli di Stato che propangandavano i buoni esiti della raccolta. Fin dal 2010 ho richiesto informazioni e chiarimenti.
La mia prima richiesta risale al 12 febbraio 2010, la seconda al 3 settembre dello stesso anno e per entrambe nessun Ente ha mai dato una risposta concreta e precisa. Le mie sollecitazioni pero’ non si sono mai fermate. Il 15 aprile del 2011 – ricorda Pezzopane – chiesi spiegazioni al Ministero dell’Economia, al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, al Commissario per la ricostruzione e al Capo della Protezione Civile. Il Direttore dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato finalmente rispose (il 20 aprile) ma solo per informarci di aver girato la nostra richiesta di informazioni alla Ragioneria Generale dello Stato, competente per materia. Rispose anche il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ma paradossalmente per dirci che tali notizie andavano chieste all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato!”
“Il 6 giugno 2011 – continua l’assessore – inoltrai un nuovo sollecito, indirizzato oltre che al Ministero dell’Economia, alla Ragioneria dello Stato, all’Agenzia delle Entrate Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, al Commissario per la ricostruzione e al Capo della Protezione Civile. L’unico a rispondere a giugno 2011 fu il Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che affermo’ che tali risorse non erano mai transitate nel bilancio del Dipartimento della Protezione Civile.
Dopo tutto cio’ ha regnato il silenzio assoluto, fino alla trasmissione Report, a cui ebbi modo di partecipare e nella quale denunciai la vicenda e, grazie all’inchiesta giornalistica di Sigfrido Ranucci, venimmo a sapere dal collaboratore di Chiodi, Morgante, che le risorse arrivate a L’Aquila per la ricostruzione erano meno della meta’ del milione e 500 mila euro previsti dal decreto Abruzzo. All’indomani della trasmissione Report, il 29 novembre 2011, scrissi nuovamente al Ministero dell’Economia e Finanze, al Dipartimento Ragioneria Generale dello Stato, al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, al Ministero dell’Agenzia delle Entrate, al Commissario delegato per la Ricostruzione Gianni Chiodi e al Capo della Protezione Civile per avere risposte chiare su quanto appreso.
L’unica risposta e’ stata quella del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, con la quale si confermava una precedente risposta di fatto nulla”. “Alla luce di quanto appreso dai giornali – dichiara ancora la Pezzopane – ritengo che la piu’ grave omerta’ sia stata quella di Gianni Chiodi che, in veste di Commissario alla ricostruzione, era deputato a far arrivare quei soldi a chi erano destinati. Finalmente, si sta snodando questo gomitolo ed emergono addirittura complicita’ politiche dell’ex sottosegretario Milanese, relatore del disegno di legge. Ci auguriamo – conclude la Pezzopane – che per i terremotati dell’Emilia Romagna il nuovo Governo tecnico non fara’ come e’ stato fatto per noi, e che vi sia un controllo puntuale su ogni centesimo stanziato sia per l’emergenza che per la ricostruzione”.
MORGANTE:”CHIEDA SPIEGAZIONI A MINISTERO ECONOMIA”
“Spero tanto ora che i tecnici al governo, amici anche dell’assessore Pezzopane, con pazienza le spieghino come funziona la storia delle risorse dei giochi”. Risponde così Antonio Morgante, capo della segreteria del Commissario Chiodi alla nota inviata alla stampa dall’assessore Stefania Pezzopane.
“Continua a fare polemica – prosegue – su una questione semplice, facendo sensazione, e chiamando a rispondere il Commissario Chiodi su una vicenda che non compete affatto a lui.
L’unica cosa che potrebbe rispondergli il Commissario è la stessa identica che le ha risposto Gabrielli, ovverosia che la questione deve essere chiesta al Ministero dell’Economia.
Noi potremmo solo suggerirle, come tra l’altro ho fatto in occasione della trasmissione Report, di leggersi il decreto Abruzzo.
Basta una lettura superficiale, infatti, per accorgersi che le entrate derivanti dai giochi contribuiscono in parte al finanziamento degli interventi per il terremoto in Abruzzo. Quindi niente di nuovo sotto il sole, se non l’ovvietá di una norma di legge.
La Pezzopane, però, non dovrebbe chiedersi se “i soldi dei giochi siano arrivati in Abruzzo”, perché a questo si risponde affermativamente.
Dovrebbe invece chiedersi perché sia stata introdotta una norma che genera ingenti entrate dai giochi per finanziare solo in parte la ricostruzione e sia stata introdotta proprio nella legge sul terremoto dell’Abruzzo?
Questa è la domanda intelligente che dovrebbe fare, ma non di certo al Commissario per la Ricostruzione.
Quella domanda va diretta a chi sedeva e siede in Parlamento, facente parte della maggioranza e della opposizione di allora.
Infatti, leggendo le dichiarazioni finali di voto alla Camera dei Deputati di quel 23 giugno di 3 anni fa, nessuno, ne nella maggioranza e tantomeno nell’opposizione – quasi tutti abruzzesi – ha evidenziato questa lampante anomalia, prevedendo una norma che sulla sciagura del terremoto ingrassa le casse dello Stato ben oltre quanto sarebbe stato sufficiente per finanziare gli interventi sul terremoto. Per iniziare, dunque, forse la Pezzopane farebbe bene anche a chiedere conto di questo ai suoi colleghi di partito o di coalizione”.