L’AQUILA- Non hanno fatto clamore le dichiarazioni del dottor Iamada della ‘Nhk’, la televisione nipponica, al processo alla Commissione Grandi rischi in corso davanti al tribunale dell’Aquila. Non hanno suscitato commenti né reazioni. Di più. Nessuna polemica come ci si sarebbe aspettato. Ma che cosa ha detto Iamada? Semplice. Da loro gli scienziati non finiscono sotto processo per quello che fanno e dicono, e meno che meno i sismologi. Ha aggiunto che in Giappone, terra ballerina per eccellenza, teatro di terremoti spaventosi come l’ultimo del nono grado della scala Richter, si ritiene ormai del tutto inutile spendere soldi per la previsione degli ‘tsunami’. Perché, ha aggiunto, “noi siamo convinti che i terremoti non si possono prevedere e che la prevenzione è la sola strada da seguire e bisogna farla bene”. Iamada ha fatto queste dichiarazioni  a margine delle riprese televisive che la ‘Nhk’ sta realizzando al processo alla ‘Commissione Grandi Rischi’ messa sotto accusa per aver minimizzato lo sciame sismico che ha preceduto il terremoto dell’Aquila. In Giappone, ha aggiunto Iamada, è in corso anche un altro dibattito: fino a che punto gli esperti devono rendere pubbliche le informazioni in loro possesso e darle alla popolazione, e se c’è il rischio concreto che queste informazioni possano essere manipolate. Ed ha aggiunto che è interessante per loro quel che sta accadendo all’Aquila perché “nel nostro Paese non è mai accaduta una cosa del genere”. E, cioè, in Giappone, mai uno scienziato è finito sotto processo “per aver detto o non detto”.  Per dirla con chiarezza, i giapponesi, che coi terremoti convivono e che abitano in case che tremano ma non crollano, ritengono che sia quanto meno singolare quel che sta avvenendo all’Aquila e ne fanno servizi per la loro televisione.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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