L’AQUILA- L’ingegnere Modesto di Girolamo, l’italiano rapito in Nigeria, è rientrato in Italia nella notte, a Ciampino. Sempre in nottata è rtientrato a Rocca di cambio suo paese natale. Settanta anni, da tempo lavorava nel paese africano.Era stato sequestrato da uomini armati lunedì scorso. “Sto bene ma ho avuto paura, devo sentire ancora i miei cari”, ha detto appena sceso dall’aereo, accompagnato da funzionari della Farnesina. “Ho sempre avuto fiducia nelle istituzioni, che ringrazio per quanto hanno fatto.”Ho il cuore che mi batte all’impazzata, non riesco nemmeno a parlare. Sia lodato Gesù Cristo che ci ha fatto questa grazia, finchè non parlo con mio marito non riesco a crederci”. Così, tra le lacrime, la moglie di Modesto Di Girolamo, quando lo ha rabbracciato. E la figlia la figlia Oriana Di Girolamo, ha aggiunto all’agenzia Agi: “Siamo contenti, abbiamo sempre avuto grande fiducia nel Governo italiano, abbiamo fin dall’inizio seguito le indicazioni che ci provenivano”.
KANO – Di Girolamo era stato rapito nell’ovest della Nigeria lunedì nel giorno in cui un cittadino tedesco era stato ucciso dai suoi sequestratori nel corso di un blitz per liberarlo a Kano, nel nord del Paese. 70 anni, abruzzese, l’uomo era stato prelevato da un commando armato mentre ispezionava un cantiere a Ilorin, capitale dello stato del Kwara.
La notizia della liberazione dell’ingegnere, diffusa solo giovedì, era stata confermata dalla Farnesina che aveva anche chiesto il massimo riserbo. Terzi aveva immediatamente attivato l’Unità di Crisi della Farnesina e chiamato personalmente al telefono il suo omologo nigeriano, Olugbenga Ashiru, ricordandogli che per il governo italiano “l’incolumità di di Girolamo era la “priorità”” e chiedendogli espressamente di astenersi da qualsiasi intervento che potesse mettere in pericolo la vita del connazionale. Siamo contenti, abbiamo sempre avuto grande fiducia nel Governo italiano, abbiamo fin dall’inizio seguito le indicazioni che ci provenivano”.
L’ingegnere lavorava per la Borini&Prono Costruzioni ma in passato era già stato molte volte in Nigeria anche per conto di altre imprese. Sposato e padre di tre figli, Di Girolamo lavorava in Africa da 40 anni.