L’AQUILA – La campagna elettorale è finita ma molti esponenti della maggioranza e dell’opposizione sembrano non accorgersene. La rissa quotidiana continua, ogni occasione sembra quella giusta per innescare vuote polemiche il più delle volte utili solo a dare visibilità a chi le innesca.
Dopo la formazione della Giunta, clamorosamente inadeguata e frutto solamente di spartizione tra i partiti, è necessario invece che maggioranza e opposizione svolgano rigorosamente i rispettivi ruoli in un clima in cui possano essere valutate serenamente e nel merito le proposte per la rifondazione dei nostri territori.
Per questa ragione è auspicabile un gesto di distensione, iniziando a non considerare anche la presidenza dell’assemblea elettiva come l’ennesimo posto da assegnare ma piuttosto come una carica che sia a garanzia di tutto il consiglio comunale.
Del resto nella storia del nostro Paese fino a qualche anno fa quelle cariche erano ricoperte, per le ragioni sopra esposte, da membri dell’opposizione. Molti ricordano i Presidenti della Camera Pertini, Napolitano, Iotti e Ingrao con il Governo a guida DC. Esempi si trovano anche nella storia del nostro Consiglio comunale.
E allora, nella difficile situazione in cui ci troviamo, sarebbe utile un patto istituzionale che svelenisca gli animi e permetta finalmente di ragionare e di scontrarsi anche duramente ma civilmente.
La Presidenza del consiglio a un membro dell’opposizione sarebbe finalmente una scelta e un’operazione di alta politica nell’interesse della città anziché l’ennesima occasione per soddisfare bassi appetiti.
Noi di Appello per L’Aquila non siamo interessati a ricoprire quella carica, proponiamo solamente un metodo che è stato attuato utilmente nei periodi difficili della nostra democrazia. E quello che stiamo vivendo è uno di quei momenti soprattutto per la nostra città.