L’AQUILA – Dunque il trasferimento degli ambulanti ci sarà. Notizia nota, certo, ma con l’avvicinarsi della scadenza del 13 giugno quando entrerà in vigore l’ordinanza del sindaco che obbliga i venditori a spostarsi da dove sono adesso, i dubbi restano. Anzi, se possibile, aumentano.
Riguardano, è ovvio, gli stessi ambulanti, ma anche e soprattutto i potenziali ‘fruitori’ del mercato, cioè i cittadini che andranno a fare la spesa. Ci spieghiamo. A trasferirsi dovranno essere per primi gli ambulanti di categoria ‘A’, quelli con licenza decennale che occupavano Piazza Duomo, poi quelli di categoria ‘B’ con licenza itinerante che possono stare anche in altri luoghi, autorizzati, della città.
Quanti vogliono restare dove sono, ad esempio in prossimità dei centri commerciali, lo fanno a proprio rischio e pericolo. Ma i rischi maggiori li corrono i cittadini che potrebbero essere i più penalizzati, al punto da mettere in forse la riuscita di tutta l’operazione. Vediamo.
Non esiste un parcheggio organizzato come tale. Per questo è stato già fatto l’appalto, ma per il momento bisognerà arrangiarsi nel senso che sarà riservata alle auto metà della ‘piattaforma’ in cemento, un pugno nell’occhio nel bel mezzo di quello che è destinato a diventare il polmone verde della periferia ovest.
C’è poi la viabilità in entrata e in uscita dal mercato sulla strada che costeggia le casermette, a senso unico e con un traffico da pista da kart per quanto è veloce nonostante i limitatori. Gli ambulanti hanno avuto assicurazione che funzionerà “al meglio” lo svincolo con Viale Corrado IV e, soprattutto, che ci saranno vigili nelle ore di punta.
Bisognerà poi fare i conti con la ‘fronda’ di quegli ambulanti che a Piazza d’Armi non vogliono proprio andarci e che stanno raccogliendo firme in calce a una petizione da presentare a sindaco e prefetto. Ma quali sono le vere ragioni di questo rifiuto? “Il posto è isolato- sostengono i dissenzienti- la gente non verrà, specie in inverno quando su Piazza d’Armi cala la ‘galaverna’ e fa freddo. Si illude chi pensa il contrario: Piazza d’Armi non è Piazza Duomo che era il cuore dell’Aquila”.
“Non è vero- ribatte il sindacato degli Ambulanti che appoggia la scelta del nuovo mercato- Chi rifiuta di andare a Piazza d’Armi ha forse intenzione di continuare a fare i prezzi che vuole; prezzi che, quando si è tutti insieme, si calmierano automaticamente”.