ROMA – Appello accorato di Vittorio Sgarbi al Presidente del Consiglio Mario Monti, al ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca e a quello per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi perché salvaguardino i piccoli borghi dell’Abruzzo danneggiati dal terremoto. «Nella ricostruzione dopo il terremoto in Abruzzo – rileva il critico d’arte – oltre ai ritardi da recuperare, non si può consentire che i piccoli borghi dei paesi intorno a L’Aquila, destinati all’abbandono, siano definitivamente condannati dalla norma che prevede sussidi soltanto per le prime case. «Tra le seconde case – osserva Sgarbi, oggi in visita nelle zone terremotate – vi sonopalazzi, ville, edifici monumentali dei piccoli centri, assolutamente preziosi, che rientrano in una ipotesi di sviluppo dimostrata, in un centro minore, da Santo Stefano di Sessanio.
«E’ colpa grave, oltre che una inaccettabile distrazione – avverte Sgarbi – non far rientrare (in quanto ascritti alla categoria delle “seconde case”) edifici storici e monumentali, tanto più preziosi se minori, nella ricostruzione e nel risarcimento di valori oltre che materiali spirituali. Il provvedimento che il Governo si accinge a varare non deve trascurare queste realtà»